domenica 19 aprile 2015

Quanto è grande l'anima?

 
 
 
Puoi cercare quanto vuoi e seppure ti venissero regalati altri cento anni, non potresti mai trovare i confini dell'anima.

Ti potrebbe aiutare l'amore (ne servirebbe tanto), ma....
 dove si potrebbe acquistarne in gran quantità?

Quel poco che abbiamo lo consumiamo quasi tutto per i nostri cari.

Ci ritroviamo miopi nel campo dove dovremmo poter veder lontano.

Intanto, brancoliamo nel buio dei sentimenti, battendo sulle coscienze con il bastone della sensibilità per affermare una presenza sofferta nel mondo dei fantasmi.

venerdì 17 aprile 2015

Esseri speciali?


 
Illuditi di essere unico e speciale!

L’illusione ti durerà per il tempo che serve al tuo corpo per invecchiare.

Il corpo con la sua biologia è il vero dittatore della tua vita; alla nascita è troppo tenero perché possa comandare e troppo debole per illudere.

Non sai nemmeno di esistere!

Devi avere i venti anni per capire che ti serve studiare per dare sostegno all’idea di potenza.

Contemporaneamente non prendi in considerazione che dopo un certo numero di anni sarà tutto finito.

Nella maturità, dopo tanto sforzo, tenti di capire quali risultati ti ha dato la potenza acquisita. 

Si solleva qualche dubbio: forse non è stata utilizzata al meglio o non ha dato i risultati sperati?

Lentamente si prende coscienza!

I nostri pensieri sono frutto di una momentanea combinazione biologica che la natura regala sottoforma di miracoli del caso e che noi, poveri illusi ed egocentrici, ci immaginiamo depositari del privilegio e dell’unicità.

mercoledì 15 aprile 2015

Tragedia commedia

Un gruppo di profughi armeni a bordo di una nave francese, nel 1915. - Photo12/Uig/Getty Images

E' umiliante per il genere umano gestire il senso della propria esistenza come una banale contesa di ragioni.

Non può essere una convenienza politica o un interesse di parte a stabilire se il dolore di un popolo sia vero o falso.

Assistere alla diatriba tra la chiesa e le autorià turche per contendersi un giudizio su un evento storico di grave violenza verso l'umanità, disorienta. 

Quanto vale una vita umana? Vale meno se si considera una gruppo, una etnia o una razza?


I massacri della popolazione cristiana (armeni, siro cattolici, siro ortodossi, assiri, caldei e greci) avvenuti in Turchia tra il 1915 e il 1916 sono ricordati dagli armeni come il Medz yeghern, “il grande crimine”. 

Le uccisioni cominciarono nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915, quando furono eseguiti i primi arresti tra l’élite armena di Costantinopoli. L’operazione continuò nei giorni successivi. 

In un mese più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e parlamentari furono deportati verso l’interno dell’Anatolia.

Lo sterminio e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale erano stati decisi dall’impero Ottomano a causa delle sconfitte subite all’inizio della prima guerra mondiale per opera dell’esercito russo, in cui militavano anche battaglioni di volontari armeni. 

Dall’inizio del 1915 gli armeni maschi in età da servizio militare erano stati concentrati in “battaglioni di lavoro” dell’esercito turco e poi uccisi, mentre il resto della popolazione era stato deportato verso la regione di Deir ez Zor in Siria con delle marce della morte, che coinvolsero più di un milione di persone: centinaia di migliaia morirono per fame, malattia, sfinimento o furono massacrati lungo la strada.

Mai più smettere di fumare: manca davvero poco



La più grande multinazionale del tabacco, Philip Morris, ha denunciato l'Uruguay perché ha delle leggi anti-fumo troppo efficaci! E se vincerà potrà chiedere l'annullamento di leggi simili in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Avaaz assumerà avvocati di livello mondiale per rappresentare in tribunale il nostro diritto alla salute. Clicca per aggiungere il tuo nome alla richiesta ai giudici:

FIRMA LA PETIZIONE

Philip Morris, la più grande multinazionle del tabacco, ha avviato una guerra legale contro le norme anti-fumo dell'Uruguay, tra le migliori al mondo, e ha buone possibilità di vincere, se non diamo una mano nel processo.

È pazzesco che una multinazionale possa far annullare leggi che proteggono la salute dei cittadini. Per questo vogliamo partecipare al processo a difesa dell'Uruguay, assumendo un team con i più bravi avvocati al mondo per rappresentare gli interessi di noi cittadini.

Ai giudici del tribunale dobbiamo far capire una cosa: non stanno giudicando l'Uruguay, la sentenza avrà effetti in tutto il mondo. Le multinazionali sono già pronte a portare in tribunale altri 4 paesi, e molti altri, inclusa l'Italia hanno leggi anti-fumo che potrebbero presto entrare nel loro mirino.

Con speranza,

Emma, Maria Paz, Katie, Mais, Alice, Ricken, Risalat e tutto il team di Avaaz

lunedì 6 aprile 2015

Battiti di vita

Collegamento permanente dell'immagine integrata
opera pittorica di Silvia Senna





Pochi ciottoli si raccolgono nella mano.

Un profumo di fiori pervade l’aria.

L’universo è nel tuo palmo.

L’eternità è nel minuto del tuo respiro.

L’amore, tutto muove,
e a tutto si riconduce.

La verità e la bugia


Ripetete 10, 100, 1000 volte una bugia e la trasformerete in verità.

Questo succede al nostro corpo quando ci imponiamo di essere positivi fino al punto di crederci e agire di conseguenza.
 
"Esiste una connessione reale, vera e propria tra il nostro cervello e l’ autoguarigione.

Si tratterebbe di un meccanismo innescato del nostro corpo, in grado di auto difendersi e guarire spontaneamente.

Detto  è fenomeno sembra avere quale substrato anatomo – fisiologico l’asse ipotalamo-ipofisario- sistema immunitario. E sembra essere il responsabile della produzione di ormoni e molecole favorenti l’autoguarigione di malattie più e meno gravi.

La PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) è la scienza a cui dobbiamo tali evidenze. 

Questa disciplina studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso.

Dunque, potrà anche sembrarvi una cosa strana e fuori dal comune  ma è davvero così.

 Infatti il cervello è in grado di auto gestire gli stimoli fino al punto di creare un una situazione adatta ad affrontare il problema per poi trovare la giusta soluzione."

domenica 29 marzo 2015

Esperienza del dolore


 
Un bel giorno scopri che non c'è nessun altro all'infuori di Te!
Chi è intorno a Te ha lo stesso tuo problema.
Ci muoviamo come ombre in cerca di se stesse che si affollano nei pressi di qualche illusorio punto luce!
L’esperienza del dolore è la prova della solitudine.
Condividere l’esperienza del dolore è impossibile.
I nostri più affettuosi cari ci sono vicino, ci assistono, ma sono impotenti. 
Non hanno armi. 
Non conoscono l’intensità del dolore. 

Vorrebbero intervenire, ma non sanno né quando, né come. 
La loro presenza è il placebo per risolvere un’incomprensibile malattia.
La comprensione in questi casi si traduce in atti timidi di amore.
La voglia di intervenire per portare sollievo si arena in azioni a volte inutili, ma sempre imbarazzanti per i modesti risultati che si ottengono.
Alla fine scopriamo il dolore che valica la solitudine, ha lasciato una scia di esperienza della vita. 

venerdì 27 marzo 2015

Perchè ostinarsi a vivere cento anni?

 



Se immaginiamo un generatore di funzioni d'onda (Dio o chi per Lui), potremmo pensare alla vita umana come il valore in un istante di questa funzione.

Siamo quindi, sobbalzati continuamente da questa funzione.

La dipendenza dal tempo ci lega indissolubilmente a essa.

La funzione d’onda traccia un insieme infinito e continuo di valori che possiamo associare all’umanità.

Solo uscendo dal grafico è possibile vedere il disegno, l’evoluzione, la finalità.

La transitorietà della vita è inversamente proporzionale alla frequenza delle nascite.

Se paragoniamo la durata della vita umana con quella dell'universo (asse dei tempi), dovremmo ammettere una frequenza delle nascite infinita.

Una vita più breve implica una rinascita più frequente!

Perché dovremmo augurarci di vivere fino a 100 anni, quando già da 80 rinunciamo al 90% delle nostre prerogative?
 

giovedì 26 marzo 2015

Essere insegnanti


 
 
Lo ammetto: faccio il docente per fare tre mesi di vacanza.

Egregio Ministro Poletti,
ebbene sì lo devo e lo voglio ammettere. Mi sono laureato, ho preso due abilitazioni a numero chiuso, ho fatto un concorso nazionale e sono precario da 13 anni (assunto il primo di settembre e licenziato il 30 giugno) non tanto perché volevo far l'insegnante, ma per godermi tre mesi di vacanze estive, oltre ovviamente a quelle natalizie, pasquali, di carnevale e ai ponti dei santi, dell'immacolata, del 25 aprile, del primo maggio e del 2 giugno. Peccato non si stia a casa anche il giorno della festa della mamma, del papà, della donna e magari dei nonni.


Egregio ministro Poletti,
ebbene sì lo devo e lo voglio ammettere, la volgarità e la disonestà intellettuale che caratterizza lei e tutto il governo Renzi è squallida e imbarazzante, sintomo di un paese sempre più allo sbando, retto da personaggi di piccolo cabotaggio, corrotti, prepotenti e mediocri.
 

Probabilmente signor Ministro lei è troppo impegnato in cene e feste con importanti esponenti di Mafia Capitale per conoscere la professione dei docenti e la realtà in cui vivono gli studenti italiani; altrimenti saprebbe che il numero di giorni di scuola in Italia è pari a quello dei principali stati europei (Germania, Francia, Spagna. ..). 

Le vacanze sono solo distribuite in modo diverso. Se conoscesse le condizioni in cui versano gli edifici scolastici italiani e l'ubicazione geografica del Paese che governa, saprebbe, inoltre, che andare a scuola a luglio e agosto nella maggior parte delle città (Napoli, Bari, Palermo, Roma, Sassari, Milano) sarebbe impossibile.

Infine, signor Ministro, le ricordo che ormai anche il mio macellaio di fiducia (purtroppo sono carnivoro) non pensa che un insegnante faccia tre mesi di vacanza. 


Tra esami di stato, esami di riparazione, riunioni e programmazione le ferie dei docenti (trenta giorni più le domeniche) si concentrano per lo più da metà luglio al 31 agosto.
 

Comunque Egregio Ministro e Esimio Premier, fate bene ad umiliare costantemente noi insegnanti. Ce lo meritiamo. 

Negli ultimi decenni abbiamo accettato tutto supinamente: blocco salariale, classi pollaio, precarietà, aumento dell'orario di lavoro, edifici insicuri, cattedre spezzatino e concorsi truffa. 

Ed ora, sprezzanti ma con il sorriso sulle labbra, state realizzando la privatizzazione della scuola e la sua trasformazione in un'azienda senza che il corpo docente italiano dia un sussulto di vitalità. 

Tra chi aspetta la pensione e chi pensa che un salario fisso anche se basso è meglio che niente, tra chi è stanco di lottare e chi si considera intellettuale, tra chi "tanto mio marito è un dirigente o libero professionista" e chi è solo e disperato, tra chi "o si blocca il paese per settimane o uno sciopero non serve a nulla" e chi " ora servirebbe la rivoluzione", gli insegnanti stanno assistendo inerti e rassegnati alla lenta morte della scuola pubblica, democratica e costituzionale.
 

Il nostro silenzio è complice. E non basta più (se mai è servito a qualcosa) sfogarsi solo sui social network.

Per chi non si vuole arrendere non vi è altra strada che la lotta, per la nostra dignità e per il futuro dei nostri figli e dei nostri studenti.
Una terza via non ci è data.


Matteo Saudino, docente di storia e filosofia a Torino.
Libero pensatore e cittadino del mondo.

martedì 17 febbraio 2015

Noi saremmo già in carcere per una cosa così!





Sono migliaia solo in Italia i mega-ricchi che la banca HSBC ha aiutato a evadere le tasse! Noi saremmo già in carcere per una cosa così, ma per loro i governi non faranno nulla se non lo esigiamo subito. Ci sono due persone che possono cambiare le cose, firma subito e fagli capire che nessuno è troppo importante per finire in manette:


firma la petizione
La banca HSBC aiutava a evadere le tasse migliaia delle persone più ricche del mondo, tra cui tantissimi italiani! Al posto loro noi saremmo già in carcere, ma i governi trattano questi potenti come se fossero troppo importanti per finire in manette. Dimostriamo che non è così!
Ogni anno solo in Italia l'evasione fiscale ci ruba 180 miliardi di euro, siamo i peggiori in Europa. Nel mondo si arriva a 3mila miliardi di dollari: per sconfiggere la povertà estrema ne basterebbero molti meno! "SwissLeaks" è il più grande scandalo bancario di sempre: abbiamo un'occasione unica per fare giustizia, ma dobbiamo agire subito.
Due persone possono cambiare le cose: il ministro delle finanze inglese che si sta preparando alle elezioni e la candidata come prossimo Procuratore Generale USA che è in attesa della nomina. Entrambi sono al centro dell'opinione pubblica e la nostra campagna può spingerli ad aprire un'inchiesta e colpire l'élite dei grandi evasori, mandando un messaggio chiaro: nessuno è troppo importante per finire in manette!


La HSBC è una banca inglese, inoltre migliaia di questi evasori rispondono alle leggi di USA e Gran Bretagna. Se spingiamo questi due paesi ad avviare azioni legali, possiamo innescare una reazione a catena globale.    Questi mega-ricchi e le loro speculazioni incontrollate sono spesso la causa di gravi crisi finanziarie. Poi però vengono salvati con i soldi dei contribuenti, e hanno anche il coraggio di dire che bisogna tagliare i fondi alla scuola e alla sanità per coprire i debiti. Il tutto mentre molti di loro sono i primi a evadere le tasse! Questo circolo vizioso sta facendo aumentare rapidamente le diseguaglianze in tutto il mondo.
Al giorno d'oggi, 85 miliardari possiedono più ricchezze della metà più povera della popolazione mondiale. Soldi che poi troppo spesso sono usati per comprare politici e manipolare le nostre democrazie a loro vantaggio. È il momento di fermare questa deriva ed è fondamentale costringere i più ricchi a pagare le tasse dovute. Agiamo ora:

https://secure.avaaz.org/it/hsbc_tax_dodge_loc/?bglFhdb&v=53940

Avaaz è proprio questo: unirsi per avere la forza di tenere testa ai potenti. La legge ci vincola tutti allo stesso modo, ma migliaia di mega-ricchi al mondo pensano di essere immuni. Difendiamo la democrazia e la nostra società, dimostriamo che non è così.
Con speranza e determinazione,
 
Alex, Bert, Laila, Ricken, Marie, Andrew, Nell e tutto il team di Avaaz

martedì 10 febbraio 2015

L'avocado riduce il colesterolo

cuore colesterolo avocado

Secondo uno studio della Penn State University, inserire un avocado nella propria dieta aiuterebbe a proteggere il cuore grazie alla presenza di una buona quantità di acidi grassi monoinsaturi che abbassa i livelli di colesterolo cattivo nel sangue, limitando la possibilità di sviluppare malattie al cuore.
 
Lo studio è stato effettuato su 45 pazienti obesi e in sovrappeso di età compresa tra i 21 e i 70 anni, testando tre diete diverse con lo scopo di far abbassare il colesterolo: una a basso contenuto di grassi e due a moderato contenuto.

Le due diete a moderato contenuto era simili, solo che una prevedeva un avocado della varietà Hass ogni giorno, mentre l’altra introduceva una quantità analoga di acido oleico, come l’olio di oliva: le persone che mangiavano l’avocado avevano una riduzione maggiore dei livelli di colesterolo.

I ricercatori hanno affermato: << Il problema è che spesso non si sa come inserire l’avocado nell’alimentazione giornaliera: si pensa come prima cosa al guacamole, che però è una salsa che spesso viene consumata con le patatine o altri cibi poco salutari, ma non viene in mente che l’avocado è ideale per insalate o aggiunto alle verdure di stagione o nei panini>>.

lunedì 9 febbraio 2015

Zanchette


Gli insegnanti all’interno del sistema nazionale della pubblica istruzione sono pesci che si muovono in un fiume in via di inquinamento. 
Un governo miope vorrebbe convertirli in pesci spazzatura, in modo da ripulire i fondali sporcati dalla cattiva gestione.
Conosce le Zanchette?
Sono pesci piatti, dal corpo molto sottile, di lunghezza variabile tra i 10 e i 14 cm, con squame che si staccano facilmente così che ne sembrano prive. 
La colorazione è grigio giallastro, osservandole controluce si vedono i visceri e la spina centrale. 

Le Zanchette hanno gli occhi sul lato sinistro e vivono su fondali fangosi, tra i 10 e i 50 metri di profondità.Si spostano verso la costa in aprile, per la riproduzione. Vi è una specie un poco più grande, detta Zanchetta romana o Zanchettone, che vive sui fondi sporchi e si riconosce per essere più allungata. 
Tutte le Zanchette si alimentano d’invertebrati di fondale, in particolare di crostacei e di anellini. 
La carne è bianca o bianca avorio ed è particolarmente gustosa. A volte le Zanchette sono vendute insieme con altri piccoli pesci con il termine generico di “frittura”.

L’evoluzione della classe degli insegnanti, sembrerebbe assumere le caratteristiche delle Zanchette. Notate bene, e vedrete una modifica strutturale delle loro funzioni, poiché si appiattiscono mostrando inconsistenza fino a poterle osservare in controluce per ritrovare, al livello di visceri e spina centrale, la loro dignità.
L’operato degli insegnanti vive su fondali sabbiosi, a debita distanza dell’ostentazione. 
L’attenzione su questa, quasi inutile categoria, si evidenzia maggiormente dopo il mese di maggio. 
In tale periodo, molti trovano considerazione, e si spostano in zone marine poco frequentate, sperando di trovare nuovi stimoli al loro nascosto vivere. Per questi, la soddisfazione certa è quella di trovare cibo aggiuntivo, senza però, riscontrare una miglior qualità.

Vi sono alcuni esemplari della categoria, come le Zanchettoni, che pensano di valere di più, solo a causa della loro virtuale grandezza. 
Purtroppo per loro, sono costretti a muoversi sui fondali sporchi, non soltanto per la sabbia. 

La categoria degli insegnanti vive di ricordi e molti colletti bianchi, pensano anche, che potrebbero nutrirsi d’aria, visto che lavorano per sole 18 ore settimanali e si fanno tre mesi di ferie.
Come le Zanchette, gli insegnanti hanno carne bianca e gustosa, facili da pescare e se non dovessero essere sufficienti per un pranzo a base di pesce, si potrebbero mischiare con altri miseri pesci, per fare una bella ed economica frittura. 
 

domenica 8 febbraio 2015

Sapete che cos’è Bluetooth?


Bluetooth è un sistema standard, economico e sicuro per scambiare informazioni tra dispositivi diversi attraverso una frequenza radio sicura a corto raggio. 

Bluetooth cerca i dispositivi entro un raggio di qualche decina di metri e li mette in comunicazione tra di loro.

Vi anticipo che fra qualche decennio potremmo disporre di questa facoltà anche per il nostro corpo!

Nel frattempo, immaginiamo come diventerebbe il mondo dell’anima.
Prima di tutto ci libereremo dalla schiavitù del corpo che invecchiando mortifica la più nobile delle anime. 

In secondo luogo, avremmo risolto il problema dell’eternità. 

Come?

Notizia di questi giorni è la scoperta della tecnica per la generazione di cellule artificiali autoriproducenti. 

Ciò significa che produrre un corpo umano o una sua parte, artificialmente, non è un’idea assurda!

Il passo successivo consiste nel far migrare l’anima, evoluta nel vecchio corpo, in uno completamente nuovo o rigenerato.

Che beffa subirebbe la morte!

Ci sarebbero tanti vantaggi aggiuntivi che con un po’ di fantasia si potrebbero prevedere.

La tanta odiata “scuola”, per i ragazzi, non sarebbe più necessaria farla più di una volta!

Sapendo di poter abitare sulla terra per un periodo indefinito, deturpare la natura diventerebbe un sacrilegio, un affronto più tangibile all’esistenza globale.

Curare l’anima diventerebbe prioritario rispetto alla cura del corpo.
Molti sceglierebbero l’essere all’apparire.

I nostri governanti avrebbero più possibilità per riprendersi dagli errori commessi.

Si potrebbe intervenire sui cattivi in modo più specifico, risalendo alla causa primaria della loro cattiveria e rimuoverla, come si fa con un chip difettoso in un apparecchio elettronico.

Vivere diventerebbe una gratificazione continua per ognuno di noi.
La società conquisterebbe una maturità civile e sociale sempre migliore.

La tecnologia procederebbe con effetto valanga.

Aspetti negativi, sicuramente non esisterebbero, poiché l’evoluzione dell’anima umana sarebbe sempre nel bene!

Nell’anima umana esiste il dono che il Creatore ha voluto nascondere.

In una gara a staffetta, i corridori si scambiano il testimone compiendo continui giri di pista.

Chi deve compiere il proprio giro, non ha ancora il testimone e non può esaminarlo.

Chi sta correndo e impegnato nella corsa e non può pensare di guardare il testimone.

Chi ha compiuto il proprio giro non ha più il testimone e non può guardarlo.

Al termine della gara, se non è stata persa, il testimone è a disposizione di tutti, ma ormai la gara è terminata!

Vestiti (italiani) che uccidono




Una fabbrica collassata. Migliaia di persone sepolte vite. Le aziende coinvolte che aderiscono ad una iniziativa rivoluzionaria per compensare le vittime e impedire che questo si ripeta. Tutte tranne una. Italiana. Benetton. Che non pagherà se non vedrà seriamente a rischio la sua immagine. Firma ora:



firma la petizione
90 secondi: in un minuto e mezzo un'enorme fabbrica in Bangladesh è collassata seppellendo vivi 1134 operai. Per salvarsi alcuni si sono dovuti strappare da soli un braccio o una gamba. Una tragedia che ha scosso il mondo e ha spinto l'ONU a creare un piano per impedire alle multinazionali responsabili di girarsi dall'altra parte.
Un piano che starebbe funzionando se non fosse per una grande azienda italiana.
Ma oggi possiamo costringerla a pagare.
L'italiana Benetton è famosa in tutto il mondo, vale miliardi di euro, ma si rifiuta di risarcire uomini e donne morti cucendo i suoi vestiti. È l'unica grande marca sicuramente coinvolta nel crollo a non voler pagare. E la farà franca finché questa storia non metterà seriamente a rischio la sua immagine. E qui tocca a noi.

Benetton si sta preparando alla Settimana della Moda di Milano, l'evento più importante per il settore in Italia. È la nostra occasione. Clicca per chiedere a Benetton di salvare questo piano rivoluzionario. Arrivati a 1 milione di firme li metteremo in imbarazzo di fronte a tutto il mondo con una azione che non potranno ignorare. Firma ora:

https://secure.avaaz.org/it/benetton_pay_up_loc/?bglFhdb&v=53251

Quello del Rana Plaza non è il primo incidente di questo tipo. Per decenni le multinazionali si sono infischiate di queste tragedie. Ma da oggi questo potrebbe cambiare. L'accordo voluto dall'ONU per la prima volta nella storia coinvolge tutte le parti: il governo del Bangladesh, i produttori, i rivenditori internazionali e le organizzazioni per i diritti dei lavoratori. E se avrà successo stabilirà nuovi e altissimi standard per la responsabilità delle aziende, i controlli sui fornitori e i diritti dei lavoratori in tutto il mondo. C'è solo il no di Benetton a rischiare di far saltare tutto, spingendo altri a rifiutarsi e impedendo che si crei un precedente per i diritti dei lavoratori.
Non possiamo permettere che sia proprio l'Italia responsabile di questo: Benetton è l'unica grande marca ufficialmente relazionata al Rana Plaza a non aver aderito al piano di risarcimenti. L'anno del crollo ha avuto profitti per 139 milioni di euro, ma ha il coraggio di dire di aver fatto il suo dovere con una donazione di non si sa quanto a un'organizione benefica locale. Ma la carità non è un equo risarcimento. La verità è che questo crollo è stato una sequenza incredibile di negligenze da parte delle aziende. In un mondo giusto il risarcimento dovrebbe essere obbligatorio. Che le aziende partecipino a questo programma è il minimo accettabile.
Per Benetton, così come per tutti questi marchi globali, l'immagine è tutto. Per questo possiamo essere efficaci e dobbiamo colpire ora. Più saremo, più i vertici di Benetton faranno fatica a ignorarci. Firma ora per chiedere giustizia per i sopravvissuti del Rana Plaza, poi condividi la campagna con tutti:


Abbiamo già provato a smuovere queste aziende colossali. Dopo il crollo della fabbrica, la nostra comunità si mobilitò in massa per obbligare leader mondiali del settore come H&M a firmare l'accordo "Fire and Safety", per evitare che altre persone venissero sacrificate ai profitti di qualche azienda. Ora dobbiamo agire ancora una volta e pretendere che queste famiglie siano ascoltate.

Con speranza,

Dalia, Oliver, Emily, Risalat, Mais, Ricken e tutto il team di Avaaz

giovedì 5 febbraio 2015

Umanità in declino




La violenza è la forma di inciviltà più alta che l’umanità possa considerare. 

Il modo di esercitarla non colpisce soltanto chi la subisce ma anche chi assiste. 

Può succedere che assistere ad una violenza non provochi il naturale effetto di compartecipazione al dolore della vittima. 

In questi casi, lo spettatore ha perso l’essenza che lo rende umano.

In sostituzione di un “essere” umano, scopriamo una macchina che si alimenta con il male.

Questo tipo di combustibile, per detonare, ha bisogno di essere riconosciuto come male.

Per quanto orrore può un’azione suscitare, tanto più dimostrato si intende il riconoscimento del male.

Mi chiedo: In una graduazione del male, che cosa è più male di un altro male?

Ardere un uomo vivo è un male peggiore di chi non inorridisce ad assistere?

Sono stati in tanti a vedere il filmato di quell’orrore, iniziando dal ragazzino che gioca su Internet e finire ai capi di stato.

Che cosa deve succedere di più per dire che stiamo perdendo l’essenza umana?

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