lunedì 15 settembre 2014

Aiutaci a consegnare la petizione di Avaaz più importante di sempre



Cari amici,

la mobilitazione per il clima di questo settembre sta diventando enorme. In pochi giorni sono stati organizzati centinaia di nuovi eventi in tutto il mondo! E più saremo, più forte sarà il nostro impatto.

Clicca ora per confermare la partecipazione a un evento nella tua città o per crearne uno tu stesso:

https://secure.avaaz.org/it/event/climate/?source=blast&cl=5832002736&v=45206

Già a 2174 eventi, a quanti arriveremo?

Clicca e cerca un evento vicino a te

Tra pochi giorni, quando i principali leader mondiali si riuniranno all'ONU per il vertice urgente sul clima, tutti assieme potremo mandare un messaggio chiaro: è il momento di fermare questa corsa verso la catastrofe climatica, e di fare qualcosa di concreto e forte per alimentare le nostre economie con il 100% di energia verde e pulita. Se parteciperemo tutti, il 21 settembre sarà un giorno che il mondo non dimenticherà mai: la giornata della mobilitazione più grande di sempre contro il cambiamento climatico.

https://secure.avaaz.org/it/event/climate/?source=blast&cl=5832002736&v=45206

Con speranza,

Oli, Allison, Luca, Ricken, Nataliya, Uilleam, Alaphia e l'intero team di Avaaz

domenica 14 settembre 2014

Il lungo serpentone


 
 
ETT: Caro Luigi, è da molto tempo ormai che osservo gli umani e credo di non sbagliare definendo primario il vostro bisogno di vivere continuamente scossi dalle emozioni. 

Il vostro “piacere”, motore di tutte le attività, riesco a leggerlo nei sorrisi, negli abbracci, negli applausi e in tutte le manifestazioni d’affetto che vi vede protagonisti. 

In questa tua avventura londinese, allegria, segni di amicizia e gesti affettuosi, sono stati sparsi ovunque e con regolarità.

LUIGI: E’ vero ciò che dici. 
I ragazzi alla loro età non hanno quelle responsabilità che fanno procedere gli adulti a muso duro.

Ho ancora negli occhi e nelle orecchie le canzoni ritmate con i battiti di mano nelle lunghe e affollate gallerie della metropolitana.

Che dire dei balli improvvisati nei giardini o dei commenti ad alta voce, seguiti da rumorose risate? 

Il serpentone di 43 persone che si snodava per le strade ricche di Londra era l’immagine di una Italia bella, giovane e vivace.

Nel tempo di percorrenza, molte amicizie si sono rinsaldate, molti compagni si sono conosciuti a fondo, molte parole si sono dette.

Tutto questo fa parte della vita umana, Ett.

ETT: Stai tentando di innescare la mia invidia?

LUIGI: No, sto tentando di non parlare sempre in negativo.
Sono convinto che, pensando e agendo con spirito buono, qualsiasi contrarietà si scioglie nel sorriso. 

Con questo non intendo dire che noi umani non abbiamo problemi; con l’animo sereno le avversità perdono sostanza e si favorisce la mente a cercare nuove soluzioni. 

A tal proposito ricordo una famosa perla di saggezza che mi piace scriverla: 

Il pessimista trova difficoltà in ogni nuova esperienza o cambiamento mentre l’ottimista vede soltanto opportunità e sfida”.

Conosco persone che perdono molto tempo nel lamentarsi e qualsiasi contrarietà sostiene e giustifica il loro pianto. 

Quando il sole dirada la nebbia del mattino umido, si scopre di aver trascorso inutilmente l’alba.    

ETT: Luigi, come al solito ti allontani dal racconto per finire nel tuo inseparabile romanticismo.

LUIGI: Se non fossi romantico, credo che potrei partire con te e lasciare per sempre questa Terra.

ETT: Non pensare che un giorno tu non possa farlo!

LUIGI: Per ora, afferro strettamente il mio pianeta blu.
Ho ancora molto da chiedergli e i miei affetti anelano emozioni.   

.
.
(continua) 

venerdì 12 settembre 2014

Pon a Londra

 
(continuazione art. precedente)


Inizia così una permanenza in terra straniera che durerà 20 giorni.

Concluse le prime fasi logistiche legate alla sistemazione negli appartamenti, la compagnia era pronta per l’assalto alle bellezze inglesi.

ETT: Scusami Luigi, ma non eravate lì per motivi di studio?

LUIGI: Non hai ancora imparato, mio caro extraterrestre, che noi umani siamo in grado di fare più cose contemporaneamente?

ETT: Come al solito! 
Siete multi - operanti nella sequenza che più vi conviene cercando di attenervi a disposizioni generali partorite da altre menti.

LUIGI: Sì, infatti! 
Pensa un po’ che per riferirci a tali regolamenti usiamo anche acronimi: PON, POF, IFTS.

Comunque, è vero, i 36 ragazzi avevano un obiettivo ben preciso: IMPARARE a leggere, scrivere e parlare la lingua di Shakespeare e a tal scopo, i quattro docenti tutor dovevano vigilare affinché l’obiettivo non si smarrisse.

ETT: Suppongo che vivendo nel luogo dove si parla la lingua da imparare si studia senza la penitenza dello sforzo.

LUIGI: Esattamente! 
In supporto del piacere come motore dello studio, i miei ragazzi hanno seguito le lezioni classiche soltanto per mezza giornata, destinando il resto del tempo alle attività ludiche.

ETT: Si tratta, quindi di una immersione totale nel respiro inglese?

LUIGI: La speranza è questa! 
Purtroppo Londra pullula di italiani e allora capita di entrare in un bar e chiedere la consumazione nella lingua più facile, saltando così, il confine nazionale.

Nulla da fare, invece, per le indicazioni di viaggio, la pubblicità, i giornali gratuiti distribuiti nei punti di accesso alla metropolitana; per questi era tutto riportato in perfetta lingua inglese. 

In fondo, credo che il divertimento sia un ottimo pennello che bagnato con i colori delle bellezze naturali di Londra, dipinge di gioia anche il tempo dello studio.

Poiché, sono sicuro che qualcuno dei miei ragazzi leggerà questo nostro dialogo, continuo per un tratto il racconto in inglese. 

Tu, da extraterrestre, non avrai problemi per capirmi, vero?

ETT: Certo, continua!

( per chi ha problemi con l'inglese, salti all'ultima frase di questo articolo)

 
LUIGI: A researcher called Roy Baumeister conducted an evil experiment. 

He made a room smell like freshly baked cookies. 

Then he put on the table two plates. One contained the cookies themselves.

Freshly baked. Dripping with chocolate chips. 

In the other plate he put some radishes.

Students were called to the room one by one.

To half, he said "Please eat the cookies. Don't touch the radishes." 

To the other half, he said "Eat the radishes. Don't touch the cookies." 
Then Baumeister left the room.

The radish group weren't happy. They really wanted to eat the cookies. 

Later the researcher came back and asked the students to do a paper-puzzle.

 He said: "This is unrelated. But please do this while you wait. You can just quit any time you like". 

What do you think happened? 

The puzzle looked easy but was actually quite difficult, and needed a lot of willpower to finish.
The people who had eaten the cookies did it OK but the people who had eaten the radishes? Completely different. 

They got irritated and angry. The called the researcher "an idiot for making us do this stupid test". Most quit before they finished. 

Some just left the room, annoyed. 

You see, willpower is NOT something we "have" or "don't have". 

Will power is a muscle that gets tired through overuse.
The people who ate the cookies didn't need to resist the radiche so they didn't use their willpower.

But the people who were forced to resist the delicious smelling cookies used all of their willpower.
So they were unable to complete the puzzle. What this means for you, is this. 

If you try to FORCE yourself to study English your willpower will fail and you won't be able to do it. You'll feel bad about yourself.

 Get frustrated and maybe even quit. 

The solution? 

Making English a fanny habit. Habits don't need willpower. Because they happen automatically.   

La gioia e l'amore per ciò che si fa sono come l'olio e la benzina per un motore di un'automobile. 

(continua nel prossimo articolo)

martedì 9 settembre 2014

Thinking around



Nobody is going to help you if you can't help yourself. 


Nobody is going to help you if you offer no benefit. 

Communication is a two-way process. 


Both people have to get something out of it... 

And if you ONLY think of yourself, and what you want... 

your communication will fail. 

Don't be lazy. 

Help yourself. 

sabato 6 settembre 2014

Sostegno alla Marcia per il Clima


Gli scienziati continuano a ripeterlo e non sanno più come dircelo: il cambiamento climatico non significa solo un po' più di caldo o qualche temporale fuori stagione. Non è un'esagerazione: la nostra stessa *sopravvivenza* è a rischio. Questa è una battaglia per salvare il pianeta.


La nostra biosfera ha un equilibrio precario. Basta scaldarla appena e si scatena un circolo vizioso senza fine. Più si sciolgono i ghiacci artici che riflettono la luce solare, più luce colpirà la Terra, più si alzeranno ancora le temperature, che a loro volta scioglieranno ancora più ghiaccio e così via. Questo circolo vizioso è già iniziato e, se supererà il punto di non ritorno, sfuggirà del tutto al nostro controllo, mettendo a rischio tutti e tutto ciò che amiamo.

Le Nazioni Unite ne sono consapevoli e hanno organizzato un incontro mondiale a New York per affrontare questa emergenza, invitando anche noi e il nostro movimento a partecipare! Ma i nostri capi di stato sono politici, non scienziati e si fanno influenzare dall'opinione pubblica. Leggono i sondaggi, ma poi si chiedono: "Dove sono le proteste? Dov'è la gente a cui interessa tutto ciò?" Il 21 settembre sarà la nostra risposta.

Con migliaia di organizzazioni, dai sindacati ai gruppi religiosi, e centinaia di migliaia di persone già iscritte, stiamo per lanciare la più grande mobilitazione di sempre per il clima, con eventi da New York a Parigi a Rio. Il 21 settembre dobbiamo scuotere il mondo. Per riuscirci, dovremo mobilitare migliaia di organizzatori, inondare le metropolitane e le radio con i nostri annunci e lanciare un'operazione mediatica efficace.

domenica 31 agosto 2014

Get a move on

Photo: 32 figli adottati x 20 giorni.

LUIGI: Ancora una nuova esperienza, amico mio.
Venti giorni nel regno della regina Elisabetta!

ETT: Si è realizzato ciò che volevi!

LUIGI: Certo. Non proprio come avevo immaginato ma, tutto sommato, sono soddisfatto.

ETT: Avrai respirato “inglese” a sazietà, spero!

LUIGI: Intanto devo dirti che dimorando in terra inglese per tanto tempo, ho subito una piccola rivoluzione nelle mie abitudini quotidiane; in più, ho scosso la coscienza a causa delle grandi differenze ambientali notate.

ETT: Sono contento per te! Coraggio, inizia a raccontarmi tutto.

LUIGI: Raccontando a te la terra della regina Elisabetta II, continuo a vivere quei magici momenti.

Il 20 di agosto una comitiva di trentadue alunni e quattro insegnanti rispondono alla chiamata europea: “Get a move on” e “English plus” .

Caricati dall’onere di far tesoro della vita inglese, i prodi discenti salgono su un aereo che in due tappe li porterà nella terra di Shakespeare.

L’eccitazione per l’avvio della nuova avventura, fa dimenticare la notte insonne appena trascorsa.

Facce nuove per visi conosciuti!

Ogni giovane esploratore riflette nei modi e nelle parole quell’ansia tipica di chi parte per un’esperienza meravigliosamente prefigurata nella mente.

In questo immaginario, esiste spazio soltanto per le luci; le ombre e le fatiche sono trasparenti.

Anche i genitori partecipano a questo scenario suggestivo. 

Essi cercano di vedere con gli occhi dei loro figli e tentano di condividere quella gioia che fu per qualcuno e assente per altri.

Per tutti, questa esperienza all’estero è un dono con il quale gratificano il loro figli e se stessi. 

Grazie al loro cuore, i ragazzi sono i più bravi.

Dall’aereo in decollo fino alla UEL Docklands di Londra, si estende quel sottilissimo cordone ombelicale che permette tramite il telefonino di continuare a far risuonare le parole di “Mamma” e “Papà”.

Ai quattro insegnanti, consci delle attese dei genitori, non resta che accettare il patto di adozione di 32 minori per 20 giorni.

I professori in questo contesto hanno un abito diverso per i ragazzi. 

Non sono quegli antipatici distillatori di voti; sono figure sicure, presenze morali a cui far domande e a cui ricorrere per qualunque problema.

La varietà caratteriale del corpo accompagnatore è tale da assicurare sempre dolcezza, equilibrio, fermezza, controllo e disponibilità.

Il primo problema da affrontare si presenta subito: la paura del primo volo per qualcuno dei neo-espatrianti. 

E’ incredibile, però, come una paura possa trasformarsi in occasione di brio studentesco quando l’atterraggio si conclude con uno scrosciante applauso ai piloti.


Il fresco clima inglese ci accoglie in una mattinata inoltrata che ci fa dimenticare il caldo opprimente di agosto lasciato in Italia.  

(continua nei prossimi articoli)

martedì 19 agosto 2014

England, again

 

England, I am coming!!

I'm on the road again, searching for  the philosopher's stone.
 
Right! It is a stone what I’m searching for.

In our life we go around with the illusion to do something or to get something, but after each step, what we have got vanishes, so we try again and another adventure starts.

We forget everything, but not by mind, just going on without thinking about, only to see ourselves reaching something else.

The time will come when, like stirring a cold ashes, we will review each fuzzy minute of life to bring out the sense of always being chased and never found.

domenica 17 agosto 2014

Il mio mondo


Sordo al rumore della materia,
accendo il cuore a luce divina.

Dimentico il respiro e il piacere è infinito.

Nel pensar senza freno, faccio sacco della ragione.
Discuto con me stesso e ascolto chi conviene.

Lontano dal giudizio, le emozioni mi sono amiche.


Ripassano per la mente quei giorni antichi.
Fiato corto e puro.

Correre era l’arte per parlar con Dio.

Un sentiero, una lucertola e qualche sasso da lanciare,
erano amici miei.

Gli aquiloni volavano altissimi.

Il sole era più alto degli aquiloni.

Gli alberi, tutti da scalare.

Gli uccelli, da inseguire.

La pioggia, per divertirsi


Non sapevo della tristezza, non conoscevo la cattiveria.


Avevo il mio mondo.


venerdì 15 agosto 2014

Il corpo e il sapere



L'assenza di peso per il corpo è paragonabile all'assenza di sapere per l'anima.

Un corpo senza peso è in contrasto con l'ambiente fisico che lo ospita.

Il corpo è materia ..... i fisici la chiamano massa.

La massa è passiva nell'ambiente gravitazionale per cui deve produrre un peso.

Un corpo senza peso non può esistere.


Un'anima senza sapere è in contrasto con l'essenza umana.

L'anima è spirito..... i filosofi la distinguono in modo diverso perchè non si "vede".

L'anima è potenza d'essere e per farsi "vedere" ha bisogno del sapere.

Un'anima lasciata sola nell'ignoranza ha perso l'opportunità di esistere senza farsi vedere. 


P.S. se qualcuno ti invita a leggere, a studiare, a imparare, a combattere l'ozio..... TI VUOL BENE.

giovedì 14 agosto 2014

La mia piantina



opera pittorica di Elena Checchi


Sollevar il cuor al seguir dello sguardo,
armeggia furor a beltà abbandonata.

Spirito assente per magra natura,
sancisce il silenzio e addormenta il sentimento.   

Invano, musica, pittura e poesia corrono lungo solitari sentieri.

Abbracciano gli intimi.
Accarezzano i romantici.
Fortificano i timidi.

Spargono dolcezze per vie vuote.

In attesa della primavera,
disseto la mia piantina.
Un dì vorrò ritrovar i suoi semi, ‘sì che allor la vita sarà altro.


lunedì 11 agosto 2014

Una riserva marina grande quanto il Messico!



Nei prossimi giorni Obama potrebbe creare la riserva marina più grande della Terra, ma una potente lobby di pescatori vuole fermare questo piano di salvaguardia degli oceani. Sosteniamo il progetto prima che sia troppo tardi e facciamoci sentire fino alla Casa Bianca. Firma subito per creare un Oceano di Speranza, e condividi questa petizione con tutti!

In questi giorni il governo degli Stati Uniti sta consultando l'opinione pubblica per decidere se creare o meno la riserva marina più grande del mondo nell'Oceano Pacifico. Ma il presidente Obama sta subendo enormi pressioni da parte di una potente lobby di pescatori per far naufragare il progetto.

Non possiamo permettere che accada: maestose balene, tartaughe, i banchi di pesci, stanno tutti scomparendo. Secondo gli scienziati il modo migliore per salvare i nostri oceani è impedire lo sfruttamento di intere zone molto grandi, per consentire alla vita marina di tornare a prosperare. Quattro anni fa la nostra comunità ha avuto un ruolo chiave nel convincere il governo inglese a creare un immenso santuario marino nell'Oceano Indiano e, durante l'annuncio, il Ministro degli Esteri parlò proprio della nostra campagna. Se faremo sentire la nostra voce tutti insieme, potremo creare una riserva marina grande quanto il Messico!

Se daremo a Obama tutto il nostro sostegno, avrà la forza per contrastare l'opposizione e contribuire a salvare i nostri oceani per le generazioni che verranno. Firma la petizione e dillo a tutti: consegnamo un milione di firme prima della fine delle consultazioni:

https://secure.avaaz.org/it/ocean_of_hope_loc/?bglFhdb&v=43710

Le previsioni sono terribili: tra meno di 40 anni i nostri oceani potrebbero essere completamente privi di pesci e le barriere coralline rischiano di sparire del tutto entro le prossime due generazioni! Questo nuovo progetto da solo non basterà a risolvere il problema, ma è un primo passo per fermare la devastazione degli oceani: non solo raddoppierà l'area degli oceani protetti nel mondo, ma incoraggerà gli altri governi a fare altrettanto.

Obama si dice pronto a mettere in atto il progetto, ma una potente lobby della pesca sta cercando di affondarlo con una propaganda fuorviante. Dicono che la riserva marina danneggerebbe i loro affari, ma il 95% della loro attività di pesca si svolge al di fuori dell'area protetta. E altri interessi vorrebbero mantenere la zona libera da vincoli per permettere in futuro la trivellazione e lo sfruttamento minerario, che potrebbe essere disastroso.

Le consultazioni proseguiranno ancora per poco: l'11 agosto il governo statunitense incontrerà i rappresentanti locali delle Hawaii per tracciare un piano. Se presenteremo una petizione con un milione di firme direttamente alla Casa Bianca e all'incontro alle Hawaii, sommergendo le consultazioni ufficiali con i nostri messaggi e conducendo un sondaggio che dimostri un enorme sostegno a livello locale per il progetto, riusciremo a difendere l'oceano.

Gli Stati Uniti possiedono la superficie oceanica più grande del mondo e hanno quindi un'opportunità unica. Sconfiggiamo l'opposizione e fondiamo le basi per la salvaguardia dei mari. Firma la petizione e condividila con tutti:

https://secure.avaaz.org/it/ocean_of_hope_loc/?bglFhdb&v=43710

I nostri oceani sono continuamente minacciati, ma Avaaz e i suoi membri non hanno mai smesso di battersi per salvare la preziosa vita marina. Abbiamo già contribuito alla creazione di enormi santuari marini e di progetti per la tutela dei tonni e delle balene. Possiamo vincere anche stavolta!

Con speranza e determinazione,

Danny, Luis, Lisa, Andrea, Ricken, Ana Sofia e tutto il team di Avaaz

mercoledì 6 agosto 2014

Imparare forever


Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. 

Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.


                                                                 Friedrich Nietzsche

domenica 27 luglio 2014

Maturità 2014 - La calma inutile




(continuazione art. precedente)

LUIGI: Esauriti i commissari esterni, resta da comporre la figura del presidente della commissione.

Il carattere di una commissione si forma sullo stile del suo presidente. 

Brutto o bello che sia, non si può far altro se non adeguarsi, per evitare di terminare l’anno scolastico con una buona dose di acidità gastrica.

ETT: già! Voi umani avete doti eccezionali nel costruire scenari frutto di individuali frustrazioni.

LUIGI: Io tendo a dividere le persone che conosco in due categorie: quelle che vanno direttamente sull’ostacolo, decise ad abbatterlo e quelle che lo aggirano, sperando di evitarlo per sempre. 

Sapendo che non si può muovere una montagna per far scorrere il fiume davanti al proprio giardino, cerco giardini vicino ai fiumi.

ETT: Questa metafora che cosa vuole intendere?

LUIGI: Il presidente di commissione viene nominato e, comunque difettoso possa essere, al massimo lo si congeda dopo una ventina di giorni (la durata della sessione d’esame).

ETT: Hai avuto problemi con lui?

LUIGI: Assolutamente, no! 
Anch’egli, come tutti gli esseri umani, ha i suoi pregi e difetti.

ETT: Sorvola sui difetti (ho imparto tantissimo su questi) e accenna a qualche pregio.

LUIGI: Un presidente ingegnere non può non avere pregi. 

Alcuni dei suoi punti migliori avevano attinenza con la sua formazione culturale: organizzazione, ponderatezza, concretezza.

Il decisionismo mostrato, fattore molto importante per ottimizzare i tempi di lavoro, a volte può confondersi con l’autoritarismo ma, nel nostro caso, questo pregio non può trasformarsi in difetto. 

Mostrare di voler “comandare” rende piccola la figura del comandante di un piccolo plotone e senza terre di conquista.

Il difetto più “grave” del nostro presidente era la calma inutile.

ETT: Calma inutile?

LUIGI: Sì! Questa è la facoltà di alcuni umani che hanno bisogno di vedere decantate le proprie azioni prima di giudicarle corrette.

ETT: Non capisco.

LUIGI: La mente umana agisce anche in funzione di una memoria storica. 

Le gratificazioni che discendono dagli apprezzamenti ricevuti nelle interazioni con la propria sfera di conoscenze, necessitano di un tempo di latenza affinché possano essere assimilate e produrre quell’energia volitiva propulsiva di ogni altra successiva azione.

In altre parole, alcuni umani hanno bisogno di “vedersi” nell’agire per giudicarsi attraverso i consensi o i dinieghi ricevuti dai propri simili. 

In questo modo, i tempi delle azioni sono dilatati. 

Questo tempo non strettamente necessario per il completamento di un lavoro ma che si inserisce per una sorta di ossigeno alla propria respirazione psicologica, io definisco come “calma inutile”.

Questa qualità del nostro presidente ha determinato un allungamento della durata degli esami di qualche giorno.

Per nostra fortuna, i pregi e i difetti, come il caldo e il freddo, tendono ad armonizzarsi in una sorta di stato d’equilibrio che ci riappacifica con la vita.
  

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