lunedì 11 marzo 2013

Un bacio






Sfidar lo sguardo per navigar tempeste, innalza il cor.
Perenne naufrago, nella perduta isola m’areno.

Al cavalcar dei giorni scruto orizzonti.
Novelle speranze fissano occhi in direzioni lontane.

Tuoni e saette annunciano amor 
e ancor prossimo, 
d’un tratto un bacio m’allieta.

Dolce elisir di dolor svanito.
Eterno timbro di gaio ricordo.
Bolla trasparente di ameni sorrisi.

Vagar nel mondo, messaggero di gaudio mi vesto.

Parole al vento son vettori.
Emozioni gentili son colori al viso.
Collinette audaci sotto drizzi peli, si chiaman brividi.

Che il bacio tuo d’amor stordisce.

Fumare, rilassa

 
(Brano tratto da "Il mondo meraviglioso dell'anima", edito Zedda.) 
 
Si racconta che un illustre suddito della regina Elisabetta I di Inghilterra, sir Walter Raleigh, introdusse il tabacco e l’arte di fumarlo in Europa.

Un giorno, mentre godeva del suo ritrovato, sprofondato in una poltrona, emise tramite naso e bocca una lunga colonna di fumo.

La sua inserviente, passandogli accanto, rimase terrorizzata dalla scena.

Immediatamente corse in cucina e riempita una tinozza d’acqua, la svuotò addosso al suo padrone. 

Tutta l’azione era sonorizzata da urla che diffondevano la traumatica notizia: “Il padrone si sta bruciando!”.
Questa fu la prima donna che non capì subito gli effetti benefici della futura sigaretta.

Il fumo di tabacco contiene nicotina ed è uno stimolatore che migliora la memoria, l'umore e la velocità dei riflessi.

Peccato, però, che:
·     Genera una forte dipendenza chimica, fisica e psicologica;
·         I suoi effetti benefici sono temporanei;
·         Stimola l’ansia;
·         Disturba il sonno;
·         Disturba il metabolismo;
·         Favorisce le malattie cardiovascolari;
·         Distrugge i polmoni;
·         Uccide lentamente con un caldo, rilassante abbraccio mozzafiato.

Ci sono persone amabili che fumano e per queste, un forte dissidio interiore ci strazia, nella stretta tra due intenzioni contrapposte: la violenza nello strappare la maledetta sigaretta dalla bocca e la tenerezza, il rispetto delle sue debolezze.

Per chi non ha mai fumato, è facile imporre la sua saggezza al fumatore succube di se stesso.

Chi non ha mai fumato non si spiega il meccanismo mentale che scatta quando il fumatore apre il pacchetto per estrarre la sua subdola sigaretta e legge a caratteri cubitali: “ IL FUMO UCCIDE”.

Se notate attentamente lo svolgersi dell’azione in quegli istanti, scoprirete una specie ipnosi che avvolge il fumatore. 

Egli non vuole capire il significato della frase riportata, perché se lo facesse, rinnegherebbe se stesso.

Il fumatore è come una barca senza remi in mare aperto, quando la calma governa, vede l’intero arco dell’orizzonte in piena solitudine e si rende conto a quali pericoli si espone se dovesse improvvisamente scatenarsi una tempesta. 

Nessuno potrebbe aiutarlo, non ci sono bitte cui legare la propria barca e non ci sono porti nelle vicinanze dove ripararsi.

Spera che un giorno, non sapendo né come né quando, la sua barca si areni su una spiaggia che la bassa marea farà emergere.

Spera che in quegli istanti le sue forze saranno sufficienti per trascinarsi il più lontano possibile dall’acqua rifluente, pronta a risucchiarlo.

domenica 10 marzo 2013

La Politica, oggi.



Foto: Jlenia Mugnaini
Sono passati oltre 2000 anni e gli insegnamenti semplici e ricchi di stimoli alla vita psicologica dell’uomo, non sono serviti per innescare un processo di maturazione che avrebbe dovuto erigere l’essenza umana a livelli impensabili rispetto a quelli attuali.

Socrate, filosofo dell’antica Grecia, non fondò mai una scuola, ma tenne il suo insegnamento nei luoghi pubblici, come una sorta di predicatore laico, educatore delle coscienze, attraverso un metodo dialettico, si portava ad un esame dell’anima o di coscienza e rendersi conto in seconda analisi della propria vita, ossia un esame morale

Egli è stato un precorritore della politica per l’uomo e al servizio dell’uomo.

La scoperta dell’essenza dell’uomo come Psichè, tendeva in maniera perfettamente consapevole a spogliare l’anima dall’illusione del sapere e in questo modo a curarla, così da renderla idonea ad accogliere la verità. 

L’Anima (la natura stessa dell’uomo) ci ordina di conoscere chi ci ammonisce: “conosci te stesso”.

Socrate, con il suo insegnamento, ci invita a sottoporre al dominio della ragione la vita umana e i suoi valori.  

 Soltanto in questo modo, ogni azione assume una direzione inequivocabile e cioè il bene di ognuno di noi, inteso come elemento di un’organizzazione composita detta “Società”.

venerdì 8 marzo 2013

ETT, saluta nel giorno della donna


ETT: Bella giornata, vero?

LUIGI: Sì, oggi è la festa della donna!

ETT: Allora, perché non corri a comprare le mimose?

LUIGI: Mi dispiace per gli alberi! 
Ho l’impressione di staccare le loro braccia o le dita. 
Io amo gli alberi e amo anche le donne e non vorrei dispiacerli per un amore, forse più egoistico verso le donne. 
Non voglio barattare un amore bello per uno uguale.

ETT: Ma Luigi! Fai una gerarchia anche nell’amore?

LUIGI: No! Ti sbagli, amo troppo le donne per dispiacere gli alberi. 
Se io volessi regalare un mondo d’amore alla mia donna, non lo farei procurando dolore ad un’altra creatura del Signore.

ETT: Dimentichi che le mimose son fiori di un albero?

LUIGI: Certamente, no! 
Però, una persona che ama lo fa a 360 gradi.
L’amore non è selettivo e nemmeno un termine di paragone. 
L’amore è l’essere umano nella sua vera ed originale essenza.  

L’amore è un pezzettino di Dio racchiuso tra muscoli ed ossa

Lo ritroviamo anche tra i fusti e i petali di una pianta, tra gli splendenti colori di un’alba radiosa, tra la candida neve dei ghiacciai, tra le armoniose onde degli oceani e meravigliosamente, tra le vie luminose della galassie.

ETT: Luigi, il tuo solito romanticismo ti fa abbandonare il senso pratico.
Torniamo alla festa della donna. 
Dimmi, farai gli auguri alle tue donne?

LUIGI: Con tutto i cuore, ma ho paura di apparire convenzionale.

ETT: Spiegati.

LUIGI: Molte donne si sentono quasi lese nel sentire le attenzioni soltanto per questo giorno. Loro vorrebbero essere amate e rispettate ogni giorno.

ETT: Mi sembra giusto.

LUIGI: Ovviamente! 
Io credo, però,  che bisognerebbe festeggiare per ravvivare il sentimento.
Tutti sappiamo che il sole è bello, ma se non alziamo mai la testa per ammirarlo, rischiamo di farlo esistere per se stesso.

ETT: Voi umani siete troppo strani, avete bisogno di correre oltre qualunque bellezza per scoprire che la semplicità è la via maestra della natura.

LUIGI: Ett, in qualità di extraterrestre, sii per me il postino, messaggero di un bacio a tutte le donne del mondo, nessuna esclusa.
Se trovassi qualcuna a piangere regalale la magia di dimenticare il dolore.

ETT: Sono un extraterrestre e ciò di cui ogni donna ha bisogno è soltanto sentirsi compresa e accolta tra voi  umani.

giovedì 7 marzo 2013

Una finestra nel cuore



Di bellezza morir divergo,
certo d'annegar nel blu del ciel.

Ricordar di sguardo più dolce,
il pensier rifuta.

Sollazza il cor del fluir di tanto amor.

Volge gioia in disperse mire.

Espande sorrisi sulle bocche più dure.

Purezza incanta per viso sì tenero.

Anche il tempo si fa timido,
al toccar d'incanto.  

Attonito, del piacer son servo.


  

Oltre i tre metri sopra il cielo



Foto: Riesco con un dito a toccare una nuvola anche se so che è lontana chilometri… "ma mi" piace essere all'altezza della mia fantasia!
- Web -

Giocare con il sentimento è un po’ tornar bambini ma anche sollevarsi oltre i tre metri sopra il cielo.

Giocando, ho affiancato una bella poesia di Carmen Percontra  (nel mio amato dialetto napoletano) con una mia personale traduzione.
Il risultato è magico ….


A ’stu mumento…
si ’o core tuio putesse sèntere
chello che ’o core mio vulesse dícere,
io sarría chino ’e felicità.

Ma ’stu core
ca tiene ’mpietto
sta ’nzerrato
comm’a ’nu carcerato:
nun ’a cunusce tu, ’a felicità.

Io ce vulesse parlà…,
le diciarría…:“Oi core,
core aràpete,
fallo trasi’ l’ammore”.

L’ammore …
è ’na iurnata ’e sole,
’na ventata ’e primmavera,
’nu cielo cu’ l’arcobaleno.
Chist’ è l’ammore…
ca te regne
l’anema e ’o core.

Mute parole versano felicità ripiegate.

Incredulo, cuore mio sei eremita non per scelta.

Sbarre antiche, arredano la tua stanza.

Restio all’inutile evasione, attende che il sole sia alto.

Nel mentre,
respira aria gelida per misurar la primavera.

Ripassa i colori dell’arcobaleno per riscoprire gioia

Accarezza la speranza della vita nuova.

Sogna un mondo d’Amore.

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