mercoledì 30 maggio 2012

Aria Antica



Tenero, ingenuo bimbo che viso in terra frescura t’accarezzava.

Volevi sparger lo sguardo sull’umile panorama.

Scoprire la natura era l’ardor che inclinava il tuo corpo.

Ricurvo, protendevi tra fiocchi di polveri,
 dove raminghe formiche spaventavi.

Annerite ginocchia, grigie manine e stropicciati vestiti,
 erano i segni di battaglie che allora si dicevano giochi.

Gioivi della solitudine, perché eri  padrone del mondo.

Nebbia nel tempo, ora riscopro me stesso.

Sì! Ancora curvo, ma per altri sentieri!

Felice mi ritrovo, per quei ricordi senza tramonti.

Mi scopro a respirar aria antica.

Il mio cuore è ancora bambino.

Presentazione libro



Domenica 10 giugno 2012, il gruppo editoriale CINQUEMARZO, in occasione della quinta edizione di Matì, la Fantastitorre, nella stupenda cornice della Torre Matilde a Viareggio, alle ore 18.00
presenterà - Il Mondo illusorio- di Luigi Squeo.

 

lunedì 28 maggio 2012

Vento

 
 
 
Suonino le campane.
Scendano coriandoli di gioia dal cielo,
Si scatenino bufere.

Cantar vorrei l’animo umano.

Vento,
accarezza il mio viso,
rinfresca il mio spirito,
muovi la mia penna, 
 'sì da colorar d'emozioni ogni parola.

Lasciami guardare incantato il cielo stellato,
 'sì da ricordarmi la meraviglia del creato.

Mi inebrio nel profumo di una rasa sorpresa dal tuo fruscio.

Vuoi ricordami le magia della natura,
la bellezza della vita!

Sarò felice di correre senza motivo per le strade del cuore.

Ritroverò i visi allegri dei miei amici

Nel mentre,  però,
 continuerò a consumare lo stupore 
per ciò che da lassù, senza farti mai vedere, inventi.

Non nasconderti dietro l’arcobaleno,
poiché la bellezza dei suoi colori tradisce l’infinito tuo amore.

Dio mio, tienimi sempre vivo così!

 Quando tornerò da te avrò tanto da raccontarti!

Il mondo Illusorio (recensione 2)



San Ferdinando di Puglia, 27/05/2012

In un mondo globalizzato non poteva mancare questo interessante libro,"il mondo illusorio", che ci istiga a non abbassare la guardia sia alla riflessione che al pensare, con la necessità anche momentanea di isolarci dalle problematiche che ci giungono quotidianamente dal mondo esterno. 

Non è una lettura facile, bisogna sorseggiarla come un buon bicchiere di Barolo d'annata; scoprire Bohm e Pribram, due scienziati apparentemente antitetici ma in realtà coesi in un unicum. 

Per sdrammatizzare, mi è venuta alla mente un episodio accaduto quando la Chiesa era alla ricerca di qualcuno che potesse divulgare in maniera semplice al popolo il pensiero di Sant'Agostino. 

Fu dato l'incarico al vescovo Caetano, il quale onorato da tale incarico, lavorò tantissimo che alla fine ne uscì un lavoro talmente astruso e complicato che un notabile della chiesa scrisse che "per poter comprendere il vescovo Caetano, era necessario leggere Sant'Agostino". Il che significa che per poter comprendere Bohm e Pribram bisogna leggere "il mondo illusorio".
Aggiungo che sarebbe interessante (per cui ti invito a scrivere il seguito...) il concetto di "vibrazione o risonanza dei neuroni" oggetto di recenti ricerche di neuroscienze, con i lavori sui neuroni a specchio del prof Rizzolatto dell'Università di Parma. 

Le vibrazioni generano suoni, i suoni concerti e non c'è più bella armonia del "sapere" che la lettura dell'opera di Luigi Squeo.
Dott. Pasquale Verzicco

domenica 27 maggio 2012

Abbraccio Vitale



Abbracciare è un atto semplice e naturale.

Con l’abbraccio il linguaggio del corpo afferma:

  • Un desiderio e un invito a confermare l’unione degli esseri.
  •  Un augurio che l’Amore non sia illusione dell’uomo.
  • Un sostegno reciproco a migliorarci, essendo consapevoli delle nostre debolezze.
  •  Una speranza di appartenere e all’unico universo frastagliato in infiniti riflessi di se stesso.
  • Un ritorno allo stato primordiale, grazie all’annullamento della distanza dei corpi e all'azzeramento della forza di attrazione.
  •  Una sincronizzazione delle trasmissioni spirituali (avvicinando i due cuori si potenzia il campo magnetico risultante).
  • Una pulsione emotiva che si aggiunge al respiro dell’universo.


Non dovremmo aver paura di Abbracciarci.

Se titoli nobiliari o culturali, onorificenze intellettuali o economiche, posizioni nella scala sociale, dovessero apparirci come muri invalicabili, comportiamoci come pionieri di una nuova epoca.

ABBRACCIAMO I LEONI PER SCOPRILI TENERI AGNELLINI.

sabato 26 maggio 2012

Amore


Qual dolce sentir più aggrada il mio cuor,
udir d’un suono che di serenità mi infonde.

Viaggiar nell’anima sempre vorrei,
dove scavar emozioni fatica non costa.

Mirabile immagine si appresta alla mia mente.

Fugge via al freddo descrivere.

Soave si approccia al romantico sognatore,
 che del tempo non fa ricordo.

Amore!

Corri sul filo del cuore.

Indomito all’oblio,

versi nettare nell’anima degli uomini.  





venerdì 25 maggio 2012

Giudizi e Pregiudizi



L’idea nella mente dell’uomo è il motore della sua macchina vivente. Esattamente come un mirabile calcolatore, attraverso i canali sensoriali, l’uomo acquisisce gli input per utilizzarli in un’elaborazione razionale concretizzata dal sapere. 

Quest’ultimo, visto come frutto della storia degli ingressi pervenuti e sperimentati per raffinamenti successivi (esperienza), fornisce una qualità e consistenza all’idea che successivamente si matura e che poi diventa promotrice delle azioni future.

La decantazione di un nuovo insieme degli input, supportato dall’architettura precostituita interna della mente razione, forma il GIUDIZIO.

Evidentemente, l’architettura per definizione stessa dell’ambiente promotore, deve per forza essere soggettiva, salvo per limitate proiezioni e riflessi che sembrano accomunare gli individui. 

Le relazioni, apparentemente simili, per le quali si è soliti dire “condivido” e ci rende solidali nelle idee, sono solo momentanee convinzioni nel “vedere” lo stesso scenario. 

Non si discute sulla genuinità della convinzione, invece, si può obiettare sull’opportunità di condividere idee.

L’atto della condivisione, se pur apparente, è un riscontro necessario al fine di superare la solitudine ancestrale dell'essere umano e rifuggire dal senso di anormalità o eccezione, anticamera della pazzia e quindi dell’isolamento totale.

Il giudizio è la conseguenza di un vivere in società che ci porta a scegliere il nostro posto nel parlamento della vita “dichiarabile” sana. Il giudizio, quindi, è la pressione interna alla psicologia umana che si manifesta con idee e azioni variegate. 

La conseguenza vitale delle esternazioni, ci produce un senso di realizzazione, con il quale giustifichiamo il nostro esistere e appaghiamo la nostra “sete” di illusoria capacità di autodeterminazione.

Voltaire, grande illuminista francese, aveva ben chiaro questo concetto, al punto di elevare la libertà di pensiero al valore massimo per l’uomo e accettare che si possa sacrificare anche la vita per difendere il diritto a essere libero di pensare, parlare e agire.

Egli sapeva benissimo che una persona muta, se non potesse esprimersi, non sarebbe in grado di muoversi e l’azione, in quanto espressione della vita stessa, la sua eventuale inibizione equivarrebbe alla morte.

Il giudizio fa parte della vita dell’uomo ed è numerabile come il conteggio degli esemplari umani sulla terra. 

Per ogni uomo il suo giudizio è il migliore. 

Le azioni che egli potrà intraprendere rifletteranno il suo giudizio, sancito da convinzioni radicate nel tempo e quantificate dalla sua esperienza socio-culturale, e infine, qualificate dai filtri morali imposti dal vivere insieme.

I pregiudizi sono giudizi prematuri, fuggiti dalla disciplina formativa. 

Essi sono come allegri bambini in gita scolastica, permangono fino al termine del viaggio. Arrabbiarsi a causa dei pregiudizi sarebbe come prendersela con i bambini perché fanno chiasso.

In alcuni casi, i pregiudizi, in qualità di giudizi immaturi, si arrogano poteri che non hanno e riescono a fare male a coloro che per disgrazia risultano soggiogati. 

Il pregiudizio è un segno di grandezza illusoria del proprio pensare.

Il pregiudizio inizia le sue battaglie in groppa al cavallo della stupidità, per poi tornare a piedi sconfitto.

I pregiudizi utilizzano strumenti approssimati, forniti da una razionalità addormentata dall’ignoranza e da quella razionalità illusa dalla bassa autostima dei propri padroni.

Post più letti in assoluto

Per chi ama leggere in spagnolo