mercoledì 31 ottobre 2012

La banca emotiva





Una delle abitudini o necessità ( decidete voi ) diffuse nella nostra società e quella di possedere un conto bancario.

Qualche poveraccio avrebbe da indispettirsi per quanto sto per dire, ma promettendo di non insistere molto su questo argomento, mi permetterei di usare tale rifermento per riflettere su un concetto apparentemente immaginario e al quale ci riferiamo solitamente con le parole “cortesia”, “gentilezza”.

Sono convinto che se fossimo sempre coscienti sul fatto che un atteggiamento aperto, gioviale, improntato sull’essere positivo, propositivi e onesti con il prossimo, costituiremo un piccolo paradiso terrestre personale che trascineremmo ovunque la nostra persona si sposti.

Vi sarà certamente capitato di avvistare da lontano un amico che definiamo simpatico. 

Provate a focalizzare l'attenzione sulle vostre reazioni assunte in quel momento.

Concorderete con me che il sorriso è il primo sintomo che appare sul vostro viso. 

Inconsapevoli, tendete a direzionarvi lungo la traiettoria di congiunzione con il vostro amico e contemporaneamente, le braccia si muovono allontanandosi dal corpo, speranzose di un imminente e possibile abbraccio.

Questo meraviglioso scenario si compone perché il vostro amico è un conto bancario emotivo dal quale, in questo momento state prelevando emozioni.

Sarebbe bello immaginarci circondati dai conti bancari emotivi sui quali, attraverso i nostri comportamenti predisponenti, gentili, affabili e comprensivi, riusciamo a depositare continuamente credito emotivo per poi disporre di una grande riserva di fiducia e stima.

Nei momenti bui della vita queste banche speciali sono sempre a disposizione, pronte a restituire ciò che nei momenti di abbondanza avevamo depositato.

Sorridendo ripercorriamo la pubblicità televisiva promossa da qualche banca on-line che, con obiettivo diverso, vorrebbe ricalcare questo mio pensiero.

Ditemi quanti amici avete?

Oppure, quanti conti emotivi avete acceso nella vostra vita?

La considerazione più sensazionale che si potrebbe evidenziare costituisce il fatto che ciò che si deposita non costa nulla ed è sempre in abbondanza, ma che si trasforma un farmaco salvavita nei momenti più inattesi della nostra vita.
    

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