Vivi come se dovessi morire domani.
Impara come se dovessi vivere per sempre.
(Gandhi)
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lunedì 4 marzo 2013
Piumini d’oca imbottiti di crudeltà
Per difenderci dal freddo niente sembrerebbe
più indicato di una trapunta o di un giubbotto in piuma d’oca. I capi di
abbigliamento o biancheria per la casa a base di piuma hanno ottenuto
addirittura il titolo di ‘Prodotto naturale”, da preferire a quelli
sintetici. Ma dietro a tutto questo non si fanno i conti con il dolore e la sofferenza di milioni di animali.
Le piume dei trapuntini o dei giubbotti non provengono dai mattatoi, ma
da fattorie industriali dove si allevano oche dal piumaggio
particolarmente apprezzato, con caratteristiche particolari.
In questi allevamenti le oche vivono stipate in spazi angusti, tra gli
escrementi e con pochissima aria a disposizione. Vengono brutalmente
spennate vive nel sottocollo, petto e ventre. Interminabili minuti di
agonia durante i quali gli animali svengono a causa del dolore e non
raramente muoiono.
Qualora questo non avvenga, le oche, ricoperte di sangue sono ricacciate nelle stie a formare nuove piume da strappare.
E aziende di grido hanno fatto di questa produzione un fiore
all’occhiello, arricchendosi grazie all’imbecillità e all’ignoranza
della massa, incurante di questo scempio. E non è più solamente un fenomeno d’èlite.
Gli allevamenti di oche da piuma molto spesso sono asiatici: ciò vuol
dire che quel che è successo anni fa con la pelliccia di animale sta
succedendo oggi con la piuma d’oca.
In pratica la produzione
su larga scala e l’organizzazione meccanica delle filiere di allevamento
e “raccolta” riescono a garantire una quantità notevole di materia
prima, di prima, seconda e terza scelta, ma allo stesso contenuto di
crudeltà.
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