A due anni dalla pubblicazione del libro .....
Vivi come se dovessi morire domani. Impara come se dovessi vivere per sempre. (Gandhi)
venerdì 26 giugno 2015
Luigi Squeo presenta il suo libro "IL MONDO ILLUSORIO" all'Hotel Miramar...
A due anni dalla pubblicazione del libro .....
Utile o inutile?
La
mente umana non riesce proprio a distaccarsi dall’idea dell’utile.
Tutto
ciò che esiste o tutto ciò che si rivela attraverso fenomeni, deve avere un
utile.
Cerchiamo
spiegazioni e formuliamo teorie create con l’alibi di cercare verità e invece
queste ripiegano sulla loro utilità per l’uomo.
L’idea che senza un utile una
realtà non possa avere una funzione nel mondo del sapere, sembra costituire un
assioma.
L’impronta mentale la rileviamo in ogni atto della nostra vita.
Siamo stati abituati a sentire: “Si mangia per vivere”, “ si lavora per
guadagnare”, ”si studia per sapere sempre di più”, eccetera.
Quando si fa qualcosa e manca l’utilità
riconosciuta, lo sforzo perde valore e il pensiero comune tende a dar
significato di “hobby”, “passatempo”, ”pazzia”.
Basterebbe alzare lo sguardo al
cielo per mettere in crisi il senso dell’utilità.
Che ci fanno lì,
miliardi di stelle, stupidi pianeti dimenticati nel cosmo?
Sono utili per
chi o per cosa?
Ripieghiamo
la testa verso il basso e nascondiamo il problema nelle vesti della filosofia.
Già!
La filosofia è proprio una scienza riconosciuta pubblicamente come
inutile.
Non è ancora riuscita a fornirci la spiegazione assoluta su tutti
i nostri dubbi.
Non è buona nemmeno per darci un lavoro!
Si
narra che Socrate, filosofo greco, rimanesse per giornate intere a
pensare.
Quali vantaggi ricavava dalle sue sublimi teorie?
Egli
ha ricevuto solo danni, giacché i suoi concittadini l’hanno condannato a morte.
Pensate anche a Nietzsche, ha scavato nella sua mente cercando l’utilità delle
sue teorie fino a essere dichiarato pazzo.
Quanta
gente ha consumato la propria vita nel tirare la coda all’utile e alla fine si
è resa conto di averla ancora tra le mani.
L’utile è un dare meno un avere il cui
risultato è l’incremento del dare per effetto negativo dell’avere il quale
s’incrementa spontaneamente all’aumentare del dare.
Strana legge matematica, vero?
Dichiarabile
senza senso, fantasiosa o meglio, inutile.
Questa
legge funziona nell’ambito dell’amore che, come sapete non è scienza, non è
filosofia, non è misticismo.
Sappiamo
soltanto ciò che non è!
Sappiamo
che per molti è inutile.
Eppure, ci prende.
giovedì 25 giugno 2015
Conoscersi
Sono passati oltre 2000 anni e gli
insegnamenti semplici e ricchi di stimoli alla vita psicologica dell’uomo, non
sono serviti per innescare un processo di maturazione che dovrebbe erigere
l’essenza umana a livelli impensabili rispetto a quelli attuali.
Socrate, filosofo dell’antica Grecia, non
fondò mai una scuola, ma tenne il suo insegnamento nei luoghi pubblici, come
una sorta di predicatore laico, educatore delle coscienze, attraverso un metodo
dialettico, si portava ad un esame
dell’anima o di coscienza e rendersi conto in seconda analisi della propria
vita, ossia un esame morale.
Egli è
stato un precorritore della politica per l’uomo e al servizio dell’uomo.
La scoperta dell’essenza dell’uomo come
Psichè, tendeva in maniera perfettamente consapevole a spogliare l’anima
dall’illusione del sapere e in questo modo a curarla, così da renderla idonea
ad accogliere la verità.
L’Anima (la natura stessa dell’uomo) ci ordina di
conoscere chi ci ammonisce: “conosci te
stesso”.
Socrate, con il suo insegnamento, ci invita
a sottoporre al dominio della ragione la vita umana e i suoi valori. Soltanto in questo modo, ogni azione assume
una direzione inequivocabile e cioè il bene di ognuno di noi inteso come
elemento di un’organizzazione composita detta “Società”.
mercoledì 24 giugno 2015
Le convinzioni
Mi è capitato di
vivere un’esperienza particolare.
Un giorno, mentre impazzava un forte
temporale, rimasi incantato o meglio, ammaliato dalla potenza della natura.
Gli
assordanti tuoni, le accecanti fotografie dei lampi e lo zufolare dei venti che
insistentemente facevano vibrare porte e finestre, creavano un clima esoterico
dal quale ricavavo un inspiegabile piacere al pensare.
L’agitazione dei miei
famigliari costituiva un contorno complementare alla furia della natura.
La mia attenzione
si concentrava su piccoli eventi insignificanti nel quadro scenografico i quali
diventavano attivi catalizzatori di profonde riflessioni.
Più fonti di
pensiero mi stimolavano a una controversia interna, nata dall’osservazione
attraverso la finestra di un rametto d’albero sbattuto ripetutamente contro un
cartello pubblicitario dalla furia del temporale.
Di seguito riporto
il contenuto di questo inusitato colloquio.
Saggio: Il rametto sbatte contro l’ostacolo e non
ha coscienza di sé, ma se l’avesse, sarebbe convinto del suo ruolo nella
natura?
Necessità: Forse si! Comunque se ne farebbe una
ragione.
Pessimista: Qualunque ragione che si darebbe, sarebbe
triste! Avrebbe la consapevolezza di essere nato senza il suo permesso e
costretto a vivere in quella posizione solo per il piacere dell’albero.
Necessità: Sarebbe una brutta ma unica possibilità
per esistere. Vivendo può avere vista meravigliosa che l’albero gli offre
insieme al cibo.
Saggio: Potremmo pensare che la storia del
rametto abbia fatto in modo che una qualunque giustificazione, acquisita per
esperienza e osservazione della natura, si sia poi trasformata in una
convinzione così radicata da inibire la critica alla sua stessa esistenza.
Pessimista: Scusami Saggio, vorresti dirmi che il
rametto potrebbe crearsi un’illusione che gli consentirebbe di accettare il suo
stato e ruolo nella natura?
Saggio: Si! Almeno per le questioni più dolorose
e sarebbe convinto pure di essere libero di oscillare o di poter predeterminare
il tipo e l’intensità dell’oscillazione.
In altre parole, potrebbe godere di
una libertà fatta a sua misura.
Necessità: Dipenderebbe dal rametto, quindi, come intendere la vita: inferno o paradiso?
Stando attaccato all’albero non avrebbe altre scelte e sarebbe oltre che
stupido anche inutile trascorrere la vita lamentandosi.
Pessimista: Bel premio date a chi vorrebbe elevare se
stesso a padrone della natura e nobilitare il suo ruolo; gli chiedete di
prendersi in giro da solo!
A questo punto
sarebbe meglio togliergli la consapevolezza di esistere e lasciare la questione
all’albero.
Necessità: Pessimista, tu commetti l’errore di far
ragionare il rametto con i tuoi riferimenti.
Non sarebbe un gran male per il
rametto stesso, se le sue percezioni rispondessero alle condizioni e funzioni
per cui è nato come parte dell’albero.
Il nostro rametto deve essere felice di
esserlo anche rinunziando a certe libertà che non gli competono e che solo tu
puoi vedere dall’esterno.
Dovrebbe bastagli sapere di far parte di un disegno
più grande al quale non gli si chiede di essere d’accordo né tanto meno di
capirlo.
Saggio: Ben detto Necessità!
Tutto ciò che il
rametto potrebbe conoscere deve necessariamente passare attraverso i suoi
sistemi sensoriali i quali diventerebbero i principali responsabili delle sue
convinzioni interne.
Quest’ultime tracciano il percorso di vita interiore del
rametto e, di conseguenza, selezionano le risposte agli stimoli esterni.
Riflettete su
questo particolare: una convinzione profonda può evitare di farci ragionare?
Pessimista: Certo! Ci permetterebbe di agire con
sicurezza e disinvoltura, essendo sicuri di non sbagliare.
Necessità: Attenzione, la motivazione su cui si basa
la convinzione potrebbe essere errata!
Saggio: È vero, ma è vero anche che la persona
convinta non è in grado di saperlo subito. Perciò, quando si agisce convinti,
nel momento in cui opera, non si è liberi; si è imprigionati dalla sua stessa
convinzione.
Necessità: Il rametto, quindi, non ha nessuna
responsabilità delle sue azioni. Se sceglie di agire in un modo, non lo fa
perché vuol sbagliare, semplicemente perché la sua convinzione lo costringe.
Pessimista: La persuasione, dunque, è pericolosa!
Necessità: In ogni caso senza convinzioni non si
potrebbe vivere; non sceglieremmo in modo razionale, saremmo sempre esitanti e
infine, passeremmo dalla schiavitù della convinzione all’immobilismo del dubbio.
Pessimista: L’assenza della convinzione sospende il
giudizio ed elimina quegli automatismi mentali che ci rendono decisi e
dinamici; perderla è anche un bel guaio!
Saggio: Le vostre obiezioni sono tutte da
accogliere, per cui la natura si è inventata un sistema a “timer” che ha
inglobato nella convinzione. Il dispositivo agisce come un debole, lento e
costante demolitore delle ragioni sostenitrici della convinzione.
Con il passar
del tempo le convinzioni del momento s’indeboliscono e cadono per far posto ad
altre, offrendo così alla consapevolezza, l’opportunità di occupare maggior spazio
nella conoscenza dell’individuo.
Romantico: Vi siete dimenticati del rametto?
Chissà
se, perso nelle sue convinzioni, sia capace di guardare i fiori che gli
nasceranno come meravigliosi doni della natura.
Le sue convinzioni gli
permetteranno di agitarsi dolcemente nell’aria diffondendo polline, richiamando
uccelli per fornir sostegno ai loro nidi, e infine, se mostrerà serena
accettazione alla scure potatrice che il contadino non mancherà di usare.
Saggio: Il gigantesco meccanismo, la ruota
dell’universo, tutto ha previsto e su tutto ha riposto attenzione; non mi
stupirei se avesse previsto di usare la convinzione come strumento d’oblio
momentaneo nel cercare una risposta al motivo dell’esistenza.
martedì 23 giugno 2015
Scrivere
Scrivere è un modo per far prendere un po’
di sole all’anima.
Purtroppo, seduto all’aria fresca e
lasciandosi accarezzare dal vento, capita di sentire urla o lamentele.
Le prime volte è naturale preoccuparsi ma
poi si capisce subito che sono manifestazioni di cuori in pena che
maldestramente chiedono aiuto.
Si rischia di confondere attenzioni e
commenti come sintomi espressi dal sentimento d’invidia.
Commosso, stringo a me la sedia e ricerco
stabilità.
Voglio cercare in me quella sicurezza
interna che rende molto piccolo tutto il mondo esterno.
mercoledì 17 giugno 2015
Esame di stato 2011
Anche quest’anno,
la “funzione” degli esami di stato è stata celebrata.
L’afonia ai rumori
del mondo esterno, ha garantito la vittoria dei piaceri legati ai rapporti
umani, sull’amorfismo procedurale dettato dall’applicazione di norme e sigilli
di segreteria.
Commissari e
alunni, hanno vissuto i loro momenti scambiandosi quella spiritualità
imprescindibile per gli esseri umani.
Il clima vissuto da
questa mia particolare commissione, si allontana da quello che vogliono far
credere o vorrebbero indurre.
Lo stile
dell’essere, eleganza degli approcci, la serietà e la dedizione al loro lavoro,
li rende romanticamente fuori dal tempo e testardamente attaccati all’idea di
come la scuola dovrebbe essere.
Tutti professionisti
che regalano se stessi in ciò che fanno, poiché credono nel loro operato, ma
non perché l’hanno letto sui libri, lo fanno perché vivono continuamente tra i
ragazzi e ascoltano parole, sensazioni, sentimenti che non potrebbero mai
arrivare alle alte sfere della direzione dello stato.
I docenti, trovano
nel rapporto con i ragazzi i motivi per continuare a esserlo, nonostante da anni,
sono presi a schiaffi da un’opinione pubblica condizionata da un governo
confuso, incapace di dare ordine e stimoli in un settore decisivo sul futuro
della nazione.
A
testimonianza di quanto detto allego il
colloquio tenuto con un extra-terrestre (ETT) che ha voluto, in silenzio e con
discrezione, accompagnarmi durante lo svolgimento degli esami.
ETT: Luigi, anche
quest’anno si ripete quel rito strano che chiami “esami di maturità”?
LUIGI: Purtroppo
si!
ETT: Perché
purtroppo, non sei contento? Mi hai detto lo scorso anno, che in questo modo
guadagni più soldi.
LUIGI: Infatti,
questo è il motivo del purtroppo. Noi, insegnanti, siamo costretti a guardare
l’aspetto economico per non affliggerci troppo, su una procedura su cui non ci
crediamo più. Spiegare il perché, sarebbe lungo e inutile, poiché perderei
tempo ed esporrei a una cattiva figura il genere umano nei tuoi confronti.
ETT: Spiegami
allora, perché sulla tua nomina era scritto che dovevi presentarti alle 8.30
del 20 giugno, e invece alcuni di voi non si sono presentati o sono stati
sostituiti da altri qualche giorno dopo?
LUIGI: Per cortesia
ETT, non farmi questo tipo di domande, perché qualunque risposta io darei, a te
sarebbe incomprensibile.
Noi umani sappiamo
far diventare difficili anche le banalità!
Fammi, invece,
domande sulla commissione, così, magari è più divertente.
ETT: Ho capito! Ti
riferisci a tutte quelle professoresse con cui ti sei accompagnato quest’anno!
Vero?
LUIGI: Sai
certamente, che io guardo sempre il lato positivo delle situazioni.
ETT: Non negare che
te la sei fatta sotto, quando hai visto l’aggressività della presidente!
LUIGI: Ho
l’impressione che ti servirà ancora un bel po’ di tempo per capire gli umani!
La mia cara presidente è un fuoco di cioccolato, t’inonda di tanto minaccioso
calore, per mostrare senza parole, tanta dolcezza.
Diciamo che fa scoppiare guerre di pace!
ETT: Non eccedere
in salamelecchi, perché tutti sanno che ti ha fatto vicepresidente, grazie al
fatto che eri l’unico commissario esterno!
LUIGI: Per fortuna,
che è questo il motivo, e non i capelli bianchi!
ETT: Non vuoi
nemmeno confessare che eri terrorizzato dall’idea di essere nominato per
l’ennesima volta, segretario?
LUIGI: Questo te lo
concedo, però questa eventualità l’avevo esorcizzata pensando di essere
commissario esterno e, ahimè, non più prodigo giovanotto.
ETT: Non ti
preoccupare di non essere più quel prodigo giovanotto che dici, perché ti
garantisco che le vostre trasformazioni di pensiero vanno a pari passo con
quelle del corpo, e questo, a parere di un extra-terrestre, è più una fortuna
che una maledizione.
Io non avrei avuto
nessun motivo per giungere sulla tua terra qualora fossi, come me, un punto
immutabile dell’universo, equilibrio tra energia e coscienza.
Lascio andare la
cosmo-genesi poiché ci allontaneremmo dal nostro tema di discussione.
Ragionando come un
umano, penso che essere circondato da tante professoresse farebbe piacere.
LUIGI: Certo! Ho
visto grazia nelle movenze, stile nei modi, eleganza negli approcci, gentilezza
nell’accoglienza.
ETT: Non credi di
esagerare?
Condizionato dal fatto che non hai mai offerto tu, al bar ?
LUIGI: Ora, ti stai
mostrando come umano! Tento di giustificarmi, dicendo che non mi hanno dato la
possibilità.
Inoltre, sappi che tra gli umani chi offre, prende in ostaggio il
destinatario dell’offerta, in quanto, psicologicamente lo costringe a
ricambiare la gentilezza.
ETT: Ho notato che
hai apprezzato la cultura storica dell’unico collega uomo della commissione.
Hai visto che non sei solo tu a essere stato morsicato dalla passione
umanistica?
LUIGI: Non ho mai
pensato di essere l’unico esemplare umano che nuotando tra i transistor e i
bit, sia approdato sull’isola della filosofia, anzi, il collega mi ha offerto
l’ulteriore certezza che l’uomo moderno non può più avvicinarsi al sapere in
modo settoriale.
L’integrazione delle conoscenze è una necessità per il
raggiungimento di una flessibilità intellettuale da contrapporre alle tante
debolezze o limitazioni.
ETT: Avete ancora
molta strada da fare in questa direzione!
Appena fuori dalla
finestra, dove si sono svolti i tuoi esami, ho visto un meraviglioso salice che
faceva da spettatore alle vicende della commissione.
Qualcuno di voi,
sicuramente ha posato lo sguardo per chiedergli qualche attimo di fuga dal
contesto dove si celebrava la flessibilità.
Il salice catturando l’attenzione
di uno dei commissari, attraverso la sua fantasia, proiettava nella sua mente
la seguente scena:
“Un bambino avvicinandosi al salice, non si
trattiene dalla tentazione di tirare verso il basso uno dei suoi rami piangenti
più forti.
Il salice si abbandona alla forza del bambino consentendo al suo
ramo di toccare il terreno.
Il bambino, incosciente o ingenuo, sperimenta la
flessibilità cercando di tirare sempre più forte il ramo, per misurare il
massimo della sua lunghezza per terra.
Nella concitazione,
non si accorge che parte del ramo si è avvolta intorno al suo piede, e mentre
continua a tirare, la forza del ramo vincendo la sua potenza, nel ritirarsi,
procura una circense capriola al piccolo esploratore d’idee”.
LUIGI: Con questo
racconto vuoi dirmi che le regole da seguire, e la flessibilità da usare per
svolgere un compito, devono essere combinate saggiamente per non violare le
disposizioni e affermare la nostra intelligenza?
ETT: Hai capito
bene!
Immagina il cane
che corre dietro il gatto.
Che triste epilogo
sarebbe, se Il cane riuscisse a raggiungere il gatto, oppure, se decidesse di
desistere dall’inseguimento!
Nell’atto del cane,
di correre dietro al gatto, si soddisfano due istinti contrastanti che rendono
interessante la loro vita.
LUIGI: Comunque,
non è solo la flessibilità che serve in una squadra di persone che collaborano
per verificare e quantificare il livello di preparazione dei maturandi.
Servirebbe, in gran
quantità, un equilibrio interiore estraneo alle vicende personali e frutto di
una continua maturazione professionale/umana, sostenuta dalla passione per il
sapere e l’amore per il proprio simile.
ETT: Le tue parole
disegnano ideali che aggiungono tristezza a chi attende qualche segno di
cambiamento.
L’inflazione dei valori, l’inseguimento dei piaceri materiali
immediati e la corsa al possesso, come indice del benessere, sono sintomi di
una società in movimento verso l’isolamento dell’individuo, e purtroppo, se
dovesse procedere in questa direzione, anche verso l’estinzione della specie.
LUIGI: Vedere il
mondo da lontano, staccato dalle misere passioni umane, è concesso solo a te!
Come rappresentate del genere umano, sono costretto a essere ottimista.
Spero che con il
passar del tempo, il bisogno interiore di rivolgersi all’universo per comprendere
le nostre origini, costituisca il motore per porre maggiore attenzione all’uomo
per se stesso, senza nessuna intermediazione attuata dalla fede cieca, o da
codici mentali ingombranti.
ETT: Fatichiamo a
rimanere in tema! Ricorda che dovrò riferire di questa esperienza ai miei
simili. Orsù, continua il tuo racconto. Sei stato contento delle valutazioni
che avete dato?
LUIGI: Abbiamo
assegnato molti voti alti e persino, qualche lode.
Devo dirti che sono
stato contento!
Vedessi come è
bello guardar in viso un ragazzo e notare quel subbuglio emotivo, scatenato
dalla presa di responsabilità in un mondo che lo vuole combattente e sicuro
vincitore!
La vita per i
ragazzi, a volte, appare infame (termine preso in prestito dal loro
vocabolario), vuole sacrificio nel momento meno opportuno.
In altre parole,
chiede loro di rinunciare ai divertimenti negli anni in cui, non farlo, sarebbe
un delitto.
Sarebbe come
chiedere a un diciottenne di rimandare la gara dei cento metri, a quando avrà
sessantacinque anni poiché, solo allora potrà disporre di tanto tempo libero.
Ho visto ragazzi e
ragazze brillanti, ansiosi, impacciati, alcuni miseramente smascherati per il
poco studio profuso.
Tutti teneri,
rispettosi e ancora innocentemente speranzosi di un futuro, se non luminoso,
almeno dignitoso.
Forza, ragazzi a
dispetto di tutto, andrete avanti!
Mi fanno luccicare
gli occhi pensare che un giorno potrò incrociare il vostro viso, allora
dimenticato, e sentire furtivamente: “È stato il mio professore agli esami di
maturità!”.
ETT: Come al solito
LUIGI, riesci sempre a emozionarti!
LUIGI: Si! ETT, è
il difetto più bello che tento di nascondere.
ETT: Però non hai
raccontato tutto! In alcuni momenti vi ho sentito urlare.
Mi hai sempre detto
che gli insegnanti devono essere i primi, in termini di moderazione e
mantenimento della serenità.
Non riesco a capire
come può succedere che in alcuni casi, si litighi fino ad alzare la voce.
LUIGI: Urlare, è il
modo degli umani per dimostrare tutta la loro passione per quello che fanno.
Rappresenta il modo meno evoluto per chiedere attenzione alle proprie
idee. Qualche volta, per problemi di
sincronizzazione, può succedere che più di uno chieda attenzione.
Sarebbe un vero
guaio, se il silenzio fosse il risultato dell’indifferenza, dell’apatia e del
qualunquismo.
Se esiste ancora un
docente che urla, e non dovrebbe farlo, consideriamo l’aspetto positivo, poiché
rivela che egli continua a tenerci al suo lavoro, anche se a modo suo.
ETT: Ecco un’altra
delle vostre stranezze!
Riuscite a
conciliare anche gli opposti.
Forse, hai proprio
ragione, ho bisogno ancora di tanto tempo per capirvi.
LUIGI: Appena ritorni nella tua dimensione,
raccomanda i miei amici commissari: Maddalena, Angela, Clara, Anna Maria,
Elisabetta, Elena e Tommaso, garantisco che fanno parte del meglio della natura
umana.
ETT: Non ti preoccupare, ci saranno anche
loro, nella lista dei tuoi raccomandati, anche se dove andrò, fama e gloria,
non hanno il peso che credi.
Ti lascio ricordandoti che anche la più
piccola goccia ingrossa il mare.
Farò in modo che le infinite gocce
presenti nel mare dell'universo, anche per un solo attimo, ammireranno
i tuoi amici.
LUIGI: Grazie amico mio e torna presto a
parlarmi.
martedì 16 giugno 2015
Una vergogna europea - pochi giorni per fermarla
Quest'anno sono già morte quasi 1800 persone cercando di attraversare il Mediterraneo. Ora l'UE ha finalmente un piano per salvarle, ma alcuni Paesi minacciano di bloccarlo. Secondo gli esperti è fondamentale dimostrare un grande sostegno popolare. Unisciti ora e chiedi che l'Europa metta subito fine alla sua vergogna più grande:
Firma la petizione
Anche oggi da qualche parte in mezzo al Mediterraneo ci sono bambini in fuga dalla guerra e dalla fame la cui unica speranza è di non annegare. La Francia ha addirittura chiuso le frontiere con l'Italia per tenere fuori poche centinaia di persone.
È una vergogna per l'Europa, ma ora può finalmente finire: perché tra pochi giorni, per la prima volta nella sua storia, l'Unione Europea voterà un piano umanitario che può salvare e dare aiuto a migliaia di persone.
L'Italia sta chiedendo a gran voce che ogni paese in Europa faccia la sua parte ma alcuni, come Repubblica Ceca, Gran Bretagna, Polonia e Spagna minacciano addirittura di far saltare il piano. E lo fanno usando noi cittadini come scusa, dicendo che l'opinione pubblica europea non vuole che si aiutino i migranti.
Abbiamo pochi giorni per dimostrare che non è così, e rifiutare odio e paure con un'enorme campagna affinché si approvi questo piano umanitario: Avaaz la porterà direttamente all'incontro tra i capi di Stato. Molti di noi si sono già offerti volontari per aiutare nei soccorsi. Firma ora, dimostriamo che i cittadini europei non accetteranno che l'Europa condanni a morte chi fugge da guerre e povertà:
sabato 13 giugno 2015
Buone vacanze, ragazzi.
Un anno
scolastico è finito.
No, non è un
momento di gioia.
È l’occasione
per vivere il dolce-amaro.
Nei cuori
dei prof si agitano contrastanti sentimenti.
Loro vi hanno
visto tutte le mattine puntuali alle otto.
Si sono preoccupati
per voi fino all’ultimo minuto dell’ultima campana.
Vi conosco
uno per uno.
Hanno notano
i vostri cambiamenti così come si sono presentati mentre la maturità si
annunciava.
Sono stati
spettatori privilegiati dei momenti di grande intensità.
Personalmente,
ma credo che posso riferirmi alla grande maggioranza dei prof, vi garantisco
che non sono mai stato stanco di ascoltarvi.
Essere circondato dal vostro
entusiasmo, dalle vostre paure e anche dalle vostre naturali stizze, è la
gratificazione più forte che si riceve.
Un
insegnante vorrebbe dare sempre di più di quello che riesce a dare.
La chiusura
dell’anno scolastico, sebbene sia un arrivederci per molti di voi, è anche un
addio per altri.
Per quest’ultimi,
Il sentimento di nostalgia miscelato dalla consapevolezza che un anno di vita
si chiude, tinge di grigio lo spirito.
Siete abituati
a vederci decisi e imperturbabili ma non sempre è così.
Gli insegnanti
sono come i vostri genitori, preferiscono non farsi vedere tristi e
preoccupati.
Entrando in
aula, chiudono fuori i loro problemi.
Eppure ci
sono tanti fattori che ostacolano il percorso naturale dell’opera dell’insegnante,
iniziando dai problemi famigliari ed economici e finendo a quelli della politica
scolastica.
I ragazzi
maturandi li esorto compiere l’ultimo sforzo per congedarsi dalla scuola secondaria nel modo migliore.
Al termine
dell’esame di maturità chiuderete una fase della vostra vita che rimarrà
indimenticabile.
Porterete
per sempre con voi ogni istante vissuto che spero faccia da stimolo al vostro
coraggio nell’affrontare la vita da adulti.
Iscriviti a:
Post (Atom)
Post più letti in assoluto
-
Il sorriso è l'espressione visiva di una stato d'animo felice. Attraverso il sorriso si stende il ponte verso il prossimo ...
-
Siamo così imbevuti del proprio egocentrismo che inconsapevolmente consideriamo noi stessi al centro dell’universo, spodestando il sole dal ...
-
Scrivere è un modo per far prendere un po’ di sole all’anima. Purtroppo, seduto all’aria fresca e lasciandosi accarezzare dal vento,...
-
Romantico dolore. Dolce nostalgia. Vibranti ricordi. L’essenza della vita si manifesta. Sono testimone attonito di una nu...
-
Non ho tempo per capire quello che è mio e quello che è tuo. Non possiedo cose. Sono anima che vuol sorridere. Posso darti soltan...
-
Al dì che d'illuder il cor cessar vedrà, sommo dolore imbiancherà l'inutile maschera. Piangeranno i rami secchi di quell'...
-
Il miglior modo per capire la realtà, è quello di vederla proiettata fuori dal nostro mondo, libera da preconcetti, condizionamenti...
-
Il perder tempo a chi più sa, più spiace . [D ante Alighieri] L'uomo non è la somma di ciò che ha, ma l'insieme di quel c...