domenica 31 agosto 2014

Get a move on

Photo: 32 figli adottati x 20 giorni.

LUIGI: Ancora una nuova esperienza, amico mio.
Venti giorni nel regno della regina Elisabetta!

ETT: Si è realizzato ciò che volevi!

LUIGI: Certo. Non proprio come avevo immaginato ma, tutto sommato, sono soddisfatto.

ETT: Avrai respirato “inglese” a sazietà, spero!

LUIGI: Intanto devo dirti che dimorando in terra inglese per tanto tempo, ho subito una piccola rivoluzione nelle mie abitudini quotidiane; in più, ho scosso la coscienza a causa delle grandi differenze ambientali notate.

ETT: Sono contento per te! Coraggio, inizia a raccontarmi tutto.

LUIGI: Raccontando a te la terra della regina Elisabetta II, continuo a vivere quei magici momenti.

Il 20 di agosto una comitiva di trentadue alunni e quattro insegnanti rispondono alla chiamata europea: “Get a move on” e “English plus” .

Caricati dall’onere di far tesoro della vita inglese, i prodi discenti salgono su un aereo che in due tappe li porterà nella terra di Shakespeare.

L’eccitazione per l’avvio della nuova avventura, fa dimenticare la notte insonne appena trascorsa.

Facce nuove per visi conosciuti!

Ogni giovane esploratore riflette nei modi e nelle parole quell’ansia tipica di chi parte per un’esperienza meravigliosamente prefigurata nella mente.

In questo immaginario, esiste spazio soltanto per le luci; le ombre e le fatiche sono trasparenti.

Anche i genitori partecipano a questo scenario suggestivo. 

Essi cercano di vedere con gli occhi dei loro figli e tentano di condividere quella gioia che fu per qualcuno e assente per altri.

Per tutti, questa esperienza all’estero è un dono con il quale gratificano il loro figli e se stessi. 

Grazie al loro cuore, i ragazzi sono i più bravi.

Dall’aereo in decollo fino alla UEL Docklands di Londra, si estende quel sottilissimo cordone ombelicale che permette tramite il telefonino di continuare a far risuonare le parole di “Mamma” e “Papà”.

Ai quattro insegnanti, consci delle attese dei genitori, non resta che accettare il patto di adozione di 32 minori per 20 giorni.

I professori in questo contesto hanno un abito diverso per i ragazzi. 

Non sono quegli antipatici distillatori di voti; sono figure sicure, presenze morali a cui far domande e a cui ricorrere per qualunque problema.

La varietà caratteriale del corpo accompagnatore è tale da assicurare sempre dolcezza, equilibrio, fermezza, controllo e disponibilità.

Il primo problema da affrontare si presenta subito: la paura del primo volo per qualcuno dei neo-espatrianti. 

E’ incredibile, però, come una paura possa trasformarsi in occasione di brio studentesco quando l’atterraggio si conclude con uno scrosciante applauso ai piloti.


Il fresco clima inglese ci accoglie in una mattinata inoltrata che ci fa dimenticare il caldo opprimente di agosto lasciato in Italia.  

(continua nei prossimi articoli)

martedì 19 agosto 2014

England, again

 

England, I am coming!!

I'm on the road again, searching for  the philosopher's stone.
 
Right! It is a stone what I’m searching for.

In our life we go around with the illusion to do something or to get something, but after each step, what we have got vanishes, so we try again and another adventure starts.

We forget everything, but not by mind, just going on without thinking about, only to see ourselves reaching something else.

The time will come when, like stirring a cold ashes, we will review each fuzzy minute of life to bring out the sense of always being chased and never found.

domenica 17 agosto 2014

Il mio mondo


Sordo al rumore della materia,
accendo il cuore a luce divina.

Dimentico il respiro e il piacere è infinito.

Nel pensar senza freno, faccio sacco della ragione.
Discuto con me stesso e ascolto chi conviene.

Lontano dal giudizio, le emozioni mi sono amiche.


Ripassano per la mente quei giorni antichi.
Fiato corto e puro.

Correre era l’arte per parlar con Dio.

Un sentiero, una lucertola e qualche sasso da lanciare,
erano amici miei.

Gli aquiloni volavano altissimi.

Il sole era più alto degli aquiloni.

Gli alberi, tutti da scalare.

Gli uccelli, da inseguire.

La pioggia, per divertirsi


Non sapevo della tristezza, non conoscevo la cattiveria.


Avevo il mio mondo.


venerdì 15 agosto 2014

Il corpo e il sapere



L'assenza di peso per il corpo è paragonabile all'assenza di sapere per l'anima.

Un corpo senza peso è in contrasto con l'ambiente fisico che lo ospita.

Il corpo è materia ..... i fisici la chiamano massa.

La massa è passiva nell'ambiente gravitazionale per cui deve produrre un peso.

Un corpo senza peso non può esistere.


Un'anima senza sapere è in contrasto con l'essenza umana.

L'anima è spirito..... i filosofi la distinguono in modo diverso perchè non si "vede".

L'anima è potenza d'essere e per farsi "vedere" ha bisogno del sapere.

Un'anima lasciata sola nell'ignoranza ha perso l'opportunità di esistere senza farsi vedere. 


P.S. se qualcuno ti invita a leggere, a studiare, a imparare, a combattere l'ozio..... TI VUOL BENE.

giovedì 14 agosto 2014

La mia piantina



opera pittorica di Elena Checchi


Sollevar il cuor al seguir dello sguardo,
armeggia furor a beltà abbandonata.

Spirito assente per magra natura,
sancisce il silenzio e addormenta il sentimento.   

Invano, musica, pittura e poesia corrono lungo solitari sentieri.

Abbracciano gli intimi.
Accarezzano i romantici.
Fortificano i timidi.

Spargono dolcezze per vie vuote.

In attesa della primavera,
disseto la mia piantina.
Un dì vorrò ritrovar i suoi semi, ‘sì che allor la vita sarà altro.


lunedì 11 agosto 2014

Una riserva marina grande quanto il Messico!



Nei prossimi giorni Obama potrebbe creare la riserva marina più grande della Terra, ma una potente lobby di pescatori vuole fermare questo piano di salvaguardia degli oceani. Sosteniamo il progetto prima che sia troppo tardi e facciamoci sentire fino alla Casa Bianca. Firma subito per creare un Oceano di Speranza, e condividi questa petizione con tutti!

In questi giorni il governo degli Stati Uniti sta consultando l'opinione pubblica per decidere se creare o meno la riserva marina più grande del mondo nell'Oceano Pacifico. Ma il presidente Obama sta subendo enormi pressioni da parte di una potente lobby di pescatori per far naufragare il progetto.

Non possiamo permettere che accada: maestose balene, tartaughe, i banchi di pesci, stanno tutti scomparendo. Secondo gli scienziati il modo migliore per salvare i nostri oceani è impedire lo sfruttamento di intere zone molto grandi, per consentire alla vita marina di tornare a prosperare. Quattro anni fa la nostra comunità ha avuto un ruolo chiave nel convincere il governo inglese a creare un immenso santuario marino nell'Oceano Indiano e, durante l'annuncio, il Ministro degli Esteri parlò proprio della nostra campagna. Se faremo sentire la nostra voce tutti insieme, potremo creare una riserva marina grande quanto il Messico!

Se daremo a Obama tutto il nostro sostegno, avrà la forza per contrastare l'opposizione e contribuire a salvare i nostri oceani per le generazioni che verranno. Firma la petizione e dillo a tutti: consegnamo un milione di firme prima della fine delle consultazioni:

https://secure.avaaz.org/it/ocean_of_hope_loc/?bglFhdb&v=43710

Le previsioni sono terribili: tra meno di 40 anni i nostri oceani potrebbero essere completamente privi di pesci e le barriere coralline rischiano di sparire del tutto entro le prossime due generazioni! Questo nuovo progetto da solo non basterà a risolvere il problema, ma è un primo passo per fermare la devastazione degli oceani: non solo raddoppierà l'area degli oceani protetti nel mondo, ma incoraggerà gli altri governi a fare altrettanto.

Obama si dice pronto a mettere in atto il progetto, ma una potente lobby della pesca sta cercando di affondarlo con una propaganda fuorviante. Dicono che la riserva marina danneggerebbe i loro affari, ma il 95% della loro attività di pesca si svolge al di fuori dell'area protetta. E altri interessi vorrebbero mantenere la zona libera da vincoli per permettere in futuro la trivellazione e lo sfruttamento minerario, che potrebbe essere disastroso.

Le consultazioni proseguiranno ancora per poco: l'11 agosto il governo statunitense incontrerà i rappresentanti locali delle Hawaii per tracciare un piano. Se presenteremo una petizione con un milione di firme direttamente alla Casa Bianca e all'incontro alle Hawaii, sommergendo le consultazioni ufficiali con i nostri messaggi e conducendo un sondaggio che dimostri un enorme sostegno a livello locale per il progetto, riusciremo a difendere l'oceano.

Gli Stati Uniti possiedono la superficie oceanica più grande del mondo e hanno quindi un'opportunità unica. Sconfiggiamo l'opposizione e fondiamo le basi per la salvaguardia dei mari. Firma la petizione e condividila con tutti:

https://secure.avaaz.org/it/ocean_of_hope_loc/?bglFhdb&v=43710

I nostri oceani sono continuamente minacciati, ma Avaaz e i suoi membri non hanno mai smesso di battersi per salvare la preziosa vita marina. Abbiamo già contribuito alla creazione di enormi santuari marini e di progetti per la tutela dei tonni e delle balene. Possiamo vincere anche stavolta!

Con speranza e determinazione,

Danny, Luis, Lisa, Andrea, Ricken, Ana Sofia e tutto il team di Avaaz

mercoledì 6 agosto 2014

Imparare forever


Quanto più già si sa, tanto più bisogna ancora imparare. 

Con il sapere cresce nello stesso grado il non sapere, o meglio il sapere del non sapere.


                                                                 Friedrich Nietzsche

domenica 27 luglio 2014

Maturità 2014 - La calma inutile




(continuazione art. precedente)

LUIGI: Esauriti i commissari esterni, resta da comporre la figura del presidente della commissione.

Il carattere di una commissione si forma sullo stile del suo presidente. 

Brutto o bello che sia, non si può far altro se non adeguarsi, per evitare di terminare l’anno scolastico con una buona dose di acidità gastrica.

ETT: già! Voi umani avete doti eccezionali nel costruire scenari frutto di individuali frustrazioni.

LUIGI: Io tendo a dividere le persone che conosco in due categorie: quelle che vanno direttamente sull’ostacolo, decise ad abbatterlo e quelle che lo aggirano, sperando di evitarlo per sempre. 

Sapendo che non si può muovere una montagna per far scorrere il fiume davanti al proprio giardino, cerco giardini vicino ai fiumi.

ETT: Questa metafora che cosa vuole intendere?

LUIGI: Il presidente di commissione viene nominato e, comunque difettoso possa essere, al massimo lo si congeda dopo una ventina di giorni (la durata della sessione d’esame).

ETT: Hai avuto problemi con lui?

LUIGI: Assolutamente, no! 
Anch’egli, come tutti gli esseri umani, ha i suoi pregi e difetti.

ETT: Sorvola sui difetti (ho imparto tantissimo su questi) e accenna a qualche pregio.

LUIGI: Un presidente ingegnere non può non avere pregi. 

Alcuni dei suoi punti migliori avevano attinenza con la sua formazione culturale: organizzazione, ponderatezza, concretezza.

Il decisionismo mostrato, fattore molto importante per ottimizzare i tempi di lavoro, a volte può confondersi con l’autoritarismo ma, nel nostro caso, questo pregio non può trasformarsi in difetto. 

Mostrare di voler “comandare” rende piccola la figura del comandante di un piccolo plotone e senza terre di conquista.

Il difetto più “grave” del nostro presidente era la calma inutile.

ETT: Calma inutile?

LUIGI: Sì! Questa è la facoltà di alcuni umani che hanno bisogno di vedere decantate le proprie azioni prima di giudicarle corrette.

ETT: Non capisco.

LUIGI: La mente umana agisce anche in funzione di una memoria storica. 

Le gratificazioni che discendono dagli apprezzamenti ricevuti nelle interazioni con la propria sfera di conoscenze, necessitano di un tempo di latenza affinché possano essere assimilate e produrre quell’energia volitiva propulsiva di ogni altra successiva azione.

In altre parole, alcuni umani hanno bisogno di “vedersi” nell’agire per giudicarsi attraverso i consensi o i dinieghi ricevuti dai propri simili. 

In questo modo, i tempi delle azioni sono dilatati. 

Questo tempo non strettamente necessario per il completamento di un lavoro ma che si inserisce per una sorta di ossigeno alla propria respirazione psicologica, io definisco come “calma inutile”.

Questa qualità del nostro presidente ha determinato un allungamento della durata degli esami di qualche giorno.

Per nostra fortuna, i pregi e i difetti, come il caldo e il freddo, tendono ad armonizzarsi in una sorta di stato d’equilibrio che ci riappacifica con la vita.
  

sabato 26 luglio 2014

Maturità 2014 (3)




(continuazione) 

...................
 
ETT: Allora, attendo che mi disegni il quadro di giovialità all’interno della tua commissione.   

LUIGI: Iniziando a descriverti la prof di italiano, devo ammettere per la seconda volta di essermi sorpreso.

La signorile e stilizzata figura della collega, era molto lontana da quella che avessi potuto associare al mio archetipo di professoressa di storia e letteratura italiana.

Ai miei tempi lontani di studente, le insegnanti di italiano spesso apparivano appesantite dalla cultura e, dando ragione a Leopardi, a volte curve e un po’ bruttine. 

In questo caso, la nostra prof d’italiano si è imposta alta, elegante e con qualche vena d’ironia.

Il suo sguardo, apparentemente distratto, girava nell’area della commissione come radar in pieno mare, pronto a riportare a se l’essenza del sapere.

 Il mistero si esaltava al termine dei lavori, quando, inforcando occhiali da VIP, si accingeva al saluto di commiato. 

Solo a posteriori posso comprenderla!

Poverina, ha dovuto leggere 45 temi in stile ultra-moderno in cui vocabolario, lessico e grammatica erano frutto di grandi rivoluzioni intellettuali dei miei maturandi.

Per fortuna che non ha potuto leggere tracce storiche poiché avrebbe avuto un grave imbarazzo per rapportarle alle sue antiche conoscenze.

La figura femminile del docente di italiano non poteva passare inosservata per un grande intenditore di donne, quale era il nostro bravo prof di elettronica.

Il maestro del “godi la vita” o del “ciclista” o del “mare e amare”, è stata una presenza lieta all’interno di una commissione che spesso tendeva alla seriosità. 

Purtroppo, i miei ragazzi non sono mai stati appassionati per la sua materia. 

Qualcuno dei loro insegnanti, a furia di ripetere che l’elettronica è una materia difficile, li ha inconsapevolmente convinti ad abbandonarla o, addirittura, ad averne paura.

Se si vuole minacciare a morte uno studente, basterebbe annunciargli una domanda in elettronica!

Il mio caro collega di elettronica, quindi, non ha potuto esprimersi nel suo sapere; il tempo dedicato alle sue domande poste agli studenti timorosi, era proporzionale alla quantità di conoscenze da accertare, perciò dell’ordine di pochi minuti. 

Questa snellezza delle interrogazioni, da noi colleghi, è stata accettata felicemente, pensando così di finire prima delle fatidiche due di pomeriggio il turno dell’esame orale.

Per questo motivo, era facile osservare il collega ricurvo e con lo sguardo fisso su un cellulare nuovissimo appena comprato.

La curiosità discendente dalla sua professione lo condizionava ad esplorare ogni funzione del telefono, cercando perfino soluzioni alternative a quelle standard.

Il terzo membro esterno era la collega di matematica. In questo caso, però, la figura istituzionale del rappresentante di questa disciplina è stata rispettata. 

Questa nostra collega, silenziosa, di poche parole, dall’aspetto burbero, ha operato nella formalità del suo ruolo; forse per questo motivo, il presidente di commissione ha voluto che fosse la sua vice.

La matematica è un’altra materia che gli studenti non molto studiosi non amano. 

Purtroppo, quando una materia non piace, anche chi la insegna diventa brutto e bisbetico agli occhi del discente.

La collega di matematica, in procinto di pensionamento, sembrava insensibile o “abituata” alle bordate di sciocchezze che i candidati potessero intentare. 

La sua testardaggine nel chiedere il perché su alcune disquisizioni matematiche, a qualche studente appariva provocatoria. 

Non le bastavano le definizioni imparate a memoria o qualche schizzetto? 

Nella mente di questi particolari studenti, era presente un sipario che doveva calare di lì a poco, per sempre sulla scena dello studio di questa disciplina.

venerdì 25 luglio 2014

Come non piangere!




Queste parole sono state scritte da un giornalista che era presente all'incidente. La ragazza, mentre moriva, sussurrava queste parole ed il giornalista scriveva...scioccato. Questo giornalista ha iniziato una campagna contro la guida in stato di ebbrezza.


"Mamma, sono uscita con amici. Sono andata ad una festa e mi sono ricordata quello che mi avevi detto: di non bere alcolici. 

Mi hai chiesto di non bere visto che dovevo guidare, così ho bevuto una Sprite. 

Mi sono sentita orgogliosa di me stessa, anche per aver ascoltato il modo in cui, dolcemente, mi hai suggerito di non bere se dovevo guidare, al contrario di quello che mi dicono alcuni amici. 

Ho fatto una scelta sana ed il tuo consiglio è stato giusto. 

Quando la festa è finita, la gente ha iniziato a guidare senza essere in condizioni di farlo. 

Io ho preso la mia macchina con la certezza che ero sobria. 

Non potevo immaginare, mamma, ciò che mi aspettava... 

Qualcosa di inaspettato! 

Ora sono qui sdraiata sull'asfalto e sento un poliziotto che dice:

Mamma, la sua voce sembra così lontana... 

Il mio sangue è sparso dappertutto e sto cercando, con tutte le mie forze, di non piangere. Posso sentire i medici che dicono:

Sono certa che il ragazzo alla guida dell'altra macchina non se lo immaginava neanche, mentre andava a tutta velocità. 

Alla fine lui ha deciso di bere ed io adesso devo morire... 

Perchè le persone fanno tutto questo, mamma? 

Sapendo che distruggeranno delle vite? 

Il dolore è come se mi pugnalasse con un centinaio di coltelli contemporaneamente. 

Di' a mia sorella di non spaventarsi, mamma, di' a papà di essere forte. 

Qualcuno doveva dire a quel ragazzo che non si deve bere e guidare... 

Forse, se i suoi glielo avessero detto, io adesso sarei viva...

La mia respirazione si fa sempre piu debole e incomincio ad avere veramente paura... 

Questi sono i miei ultimi momenti, e mi sento così disperata...

Mi piacerebbe poterti abbracciare mamma, mentre sono sdraiata, qui, morente. 

Mi piacerebbe dirti che ti voglio bene per questo... 

Ti voglio bene e.... addio."

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