domenica 20 ottobre 2013

Oscurità dell'anima

Opera di Silla Campanini

Il diverso e la separazione sono due invenzioni umane.

Il peccato originale, simbolicamente il morso alla mela, rappresenta l'atto che ha ufficializzato il concetto della divisione (il pezzo di mela staccato con il morso) come realtà della natura umana.

Solo dividendo e separando, è possibile contare.

Imparando a contare introduciamo il tempo.

Nasce il concetto del "prima" e del "dopo"; nascono le limitazioni e il discreto.

Il concetto di "eterno", impossibile da dividere, fa compagnia a quello di "infinito".

L'uomo cuce il suo vestito nella sfera dell'essere.

Se ammettiamo che con la separazione nulla si aggiunge e nulla si crea di diverso, dovremmo ammettere che tutti gli uomini sono uguali e ognuno non è diverso o separato dalla natura nel suo complesso. 

Saremmo un grande polmone che respira e che si espande "adimensionalmente".

L'assurdo di Russell si rivelerebbe verità.

Egli, scherzando, diceva che se ammetti che 2=1, allora io sono il papa.
Lo dimostrava constatando che lui e il papa sono due persone "separate" e quindi per la logica tradizionale, ammettendo l'uguaglianza, si deve ammettere la coincidenza delle due persone diverse.

Forse, in futuro, smontando il paradigma ufficiale della razionalità tradizionale, avremo la conferma di un universo unico e pieno d'amore.

sabato 19 ottobre 2013

Dipingere la vita con i sentimenti


Opera di Silla Campanini



Il tempo dell’apparir è lontano.

Le lotte del collezionar materia sono dissolte nel ricordo.

Silenzio e sollievo avvolge la mia anima.


Mi nutro di impalpabile e sorrisi.

Indugio negli inviti del cuore.

Sorprendo me stesso nell’incanto.


Non più comando le emozioni.

Non più punisco il tremore della voce.

Lascio scorrere l’inopportuna lacrima che di me fa bambino.

Leggero mi sollevo sugli inutili affanni,
sui meschini intendimenti,
sulle trame ingannatrici
sulla vana gloria..

Nascondo alle faticose parole,
alla durezza degli spavaldi,
 alla superficialità degl'insensibili,
un mondo di dolcezze
disegnate con i colori più soffusi.

Ho imparato a dipingere la mia vita con i pennelli dell’amore.




venerdì 18 ottobre 2013

Trauma


Opera di Silla Campanini


La solitudine acceca la ragione allo scoprir del rosso.

Buio intorno,
l'impotenza cinge il pensiero.

Allora, chino il capo, 
prono al fato o al caso...
e cerco un Dio.

Il silenzio, sacro in quel momento,
non da risposte.
Rimanda a me stesso l'assillo.

E nel vuoto del pensare,
allungo il respiro.

Da lontano, in un corpo che è comparsa, 
s'ode il cuore amico.

Dispensa l'emozione di un Paradiso che attende. 
 
Capisco perchè non piango.

giovedì 17 ottobre 2013

Nel respiro

Opera di Silla Campanini


Sublime pensiero discendi nell’anima a sfidar paure.

Inventa orizzonti trasparenti e
mordi il desiderio di vagar lontano per prati mai calpestati.

Il profumo della vita mi spinge ad anelar emozioni per ciò che potrà essere e che mai accadrà se morirò inerte,
 abbandonato anche dalla mia sensibilità.

Cuore mio, 
amico di un’infanzia ininterrotta, 
echeggia il tuo battito, 
libera i brividi che d’ increspare la pelle sono maestri,
lascia che lacrime felici anneghino le incerte ciglia 
e poi scorrano rapide tra i solchi di guance insolite, 
dove incauti avvallamenti ricordano l’età non più giovane .

Tentar vorrei di perdermi nel mare del silenzio,
così che dal mondo mi allontani.

Ritrovarmi vorrei appeso al filo del mistero,
intento a scalar per i segreti sentieri  
 e a dimenticar il respiro
 per arrivar lassù 
e non voler scendere più.

mercoledì 16 ottobre 2013

Bacio nell'aria



Che il vento faccia presto ad alzare la sua voce.
Odo ancora i gemiti sommessi dei senza colpa.

Sotto l'affanno della corsa tacita verso un destino crudele,
si celano i cuori bianchi,
il dolore ha cancellato anche il rosso.

Oggi sono nell'aria che respiriamo,
saldamente legati alla sensibilità dell'amore fraterno.

La vergogna umana, allora, sotto la neve.
Oggi è nei libri di storia,
nelle foto grigie dei nonni.

Giovane che leggi,
le parole sono suoni che vibrano nell'aria,
saranno carezze se avrai dato senso alla loro morte. 

Intanto, sollevo una bacio nell'aria.




martedì 15 ottobre 2013

I colori dell'amore






Opera di Liliana Piras

Confinato dal grigio della corteccia di un albero secolare,
l'ottimismo preme.

Vorrebbe cancellare ogni traccia di tristezza.
Vorrebbe celebrare la vita.
Vorrebbe parlar di sè a tutta l'umana specie.

Giallo, arancio e rosso, sono i colori della gioia, dell'amore e della furia.

Hanno molti amici in comune con il rosa e l'azzurro.

Spesso scherzano con loro,
indugiano insieme,
così che gli umani possano chiamarli.....  i colori del sesso.
 
Non scendono a compromessi con il nero,
e abitano il sole e il cielo.

Se l'anima dolce volesse incontrarli,
sono lì,
nel cuore dei romantici,

pronti ad apparire sul viso sincero.

Se volete, 
chiamatele emozioni.

lunedì 14 ottobre 2013

Abbraccio degl'angeli.


opera di Liliana Piras


Un angelo non può occupare tutta la nostra vita, lascia un margine al nostro essere miserabili.

Un angelo è una donna e come tale trascina con sè i problemi connessi con il sesso.

L'angelo non si preoccupa per il rosso del sangue e non conosce l'ombra della cattiveria.

La purezza del bianco e l'essere soffuso dell'azzurro, esprime l'idea degli angeli un po' più umani.


L'immagine di figure angeliche non classiche, riempie tutta l'opera. Le posizioni delle due figure angeliche richiamano l'uomo e la donna nell'idea della procreazione. La figura di donna, a capo chino, esprime la condizione femminile di dolore e di necessità, quale vettore principale del sesso (le due rotondità e l'alone stellato in basso) richiamano gli strumenti del sesso. L'uomo, in posizione dominante e osservatore, appare com complice investito dal fuoco dell'ardore e della potenza (il rosso/giallo, alla sue spalle).

L'abbraccio degli angeli, scelto come titolo, è una nascosata volontà di esprimere un mondo reale non perfetto, ma accettato nella speranza di una vita oltre la vita.

domenica 13 ottobre 2013

Esame introspettivo


opera di Clau Fer

Correre avanti con lo sguardo puntato indietro, è rendersi conto del traguardo vicino.

Una destinazione felice solo nella fede cieca o nella speranza clemente di una umanità non figlia del caso.

La corsa è affannosa e consapevole, poco importa se le parole non cadono nel cesto del senso di chi corre con noi.

Come miseri poveracci che cercano tra i rifiuti ciò che altri, senza pensiero, buttano via, così, nell'attimo della riflessione, cerchiamo qualche certezza o qualche motivo per ubriacarci con l'immortalità della nostra essenza.

Gli attimi di vita non sempre sono generosi con la non razionalità. 

Fermo al cancello dell'umana ragione e sostenuto dalla follia delle debolezze, l'appuntamento con i propri perché, trova, senza conforto, un dialogo interiore oscurato dalle paure ancestrali. 


Anima vagante

 
 opera di Clau Fer





I segreti del mio cuore,
sono favole che non racconto.

Ingenuo è il preveder futuro,
se i battiti corrono inseguendo emozioni mai dome,
se vedo ali di farfalla non trovar pace sui fiori,
se le lacrime scorrono senza permesso.

Anima vagante, ancora non sei stanca di girare?
Ferma la tua ansia e concedimi di guardarti.

venerdì 11 ottobre 2013

L'incanto dello sguardo


Opera di Clau Fer


Sognar m'è dolce al cospetto del viso tuo.

Il mondo è freddo.

Ritrovar lo sguardo illuminar di gioia,
 non v'è cosa che più m'aggrada.

Abbandono l'affanno per sì alti sipari,
nessun limite giunge dal mio cielo.

Sciolgo parole in immagini,
lascio brillare i desideri,
 mi adagio nei piaceri dell'anima.

Allor che spirano i venti dell'emozione.
Spingono sui battiti di un cuore che non sa di essere mortale.

Beato, assisto alle corse dei brividi.
Fanno della mia pelle una pista senza direzione.

Dell'infinito, l'umana specie non conosce sostanza,
così che il misurar del respiro spegne lentamente l'incanto.
 
Or che accarezzo la realtà,
davanti al tuo ciglio ancor teso,
i miei occhi non vedono,
hanno ceduto il passo all'amore.





Governanti ignoranti!

Con la riforma Gelmini non si studia più storia dell'arte

"La Storia dell’arte è stata cancellata dai programmi scolastici, come previsto dalla Riforma Gelmini, in tutte le scuole, comprese quelle a vocazione artistica come il liceo classico o l’istituto tecnico per il turismo. Ma i docenti lanciano una petizione online: oltre 2000 le firme raccolte con l’unica richiesta: «Ripristiniamo la materia nelle scuole».

Essendo un tecnico, non avrei nessuna autorevolezza nel contestare la decisione governativa per cui si cancella una disciplina così formativa dai programmi ministeriali.

Un piccola riflessione, però, nessuno può impedirmelo di farla! 

Il latino era obsoleto ..... (pazienza!)

La filosofia è inutile ...... (ok, solo per appassionati!)

La storia, qualche cenno e magari "aggiustata" secondo le mode politiche, si può includere nello studio dell'italiano .... (uffaaaa!)

L'educazione civica è banale ...... (il rispetto reciproco e il senso della comunità si apprende per istinto!)

Il disegno, calcolo delle probabilità e altro ancora, basta saper tracciare qualche linea dritta e conoscere la tabellina ....... (con il computer e le calcolatrici tutte queste cosette non servono!).


Mi chiedo, il nostri governanti sono andati a scuola?

 

 


giovedì 10 ottobre 2013

Amicizia proibita dei prof su facebook?



Amicizia tra alunni e prof  bandita su Facebook dalla preside del liceo Mamiano, Tiziana Sallusti, che spiega al Messaggero:
«Non ho fatto circolari – spiega la dirigente – ma credo che sia inopportuno per un professore essere “amico” su Facebook di uno studente. Bisogna rispettare i canali di comunicazione tradizionali, che sono sempre andati benissimo. È anche una forma di rispetto per i ragazzi, per il loro mondo, che non deve essere invaso dagli adulti, professori compresi»”.

In base a questo "consiglio", mi ritrovo ad essere inadempiente e forse anche invasore del mondo dei ragazzi.

Capisco la preoccupazione di questo dirigente, allora lasciamo i ragazzi nel loro mondo e idealizziamo un comportamento nei loro confronti assecondando le paure o le ombre degli adulti.

I ragazzi continueranno a sentirci lontani e a bisbigliare la parola "vecchio", non per l'età ma per le idee che sventoliamo.

L'amore è una parola estranea alla vita didattica, forse entra in punta di piedi nelle ore di religione o negli appassionati dibattiti tematici delle assemblee di classe.

L'amore, la passione, il contatto umano sono qualità "ufo" e il dirigente in questione, giustamente protegge i suoi allievi.


domenica 6 ottobre 2013

Delusione


Opera di Silla Campanini

La delusione implica un’aspettativa che è stata costruita sulla base di riferimenti molto soggettivi e quindi sicuramente diversi o addirittura contrastanti con la realtà.

Una delusione, effetto dell’aspettativa, ti fa vedere il mondo nella prospettiva stabilita dei tuoi riferimenti.

La verità proiettata attraverso l’aspettativa è quella rifratta dalle tue ansie e convinzioni, e come tale, distorta.

L’interpretazione, correttamente ricavata mediate la razionalità del pensiero, è contaminata dall'errore originale, quindi, dietro la giustezza del metodo si nasconde il vestito per cui l’apparente verità viene assunta come assoluta, ineluttabile e definitiva.

C’è bisogno che trascorra del tempo affinché i metodi di giudizio, decantati da una nuova predisposizione biologica, mutino l’angolo della prospettiva, per far partire un nuovo processo di costruzione di una diversa aspettativa. 

In questo continuo altalenate credere e ricredersi, il ricordo (esperienza) raffina i processi e contemporaneamente rallenta i giudizi e rende caute le espressioni.

La traccia del percorso, è quella di una vita che si consuma, animata dalle sensazioni, timbrate dall'intensità delle emozioni.


Quest’ultime rappresentano la prova del vivere da esseri umani.

sabato 5 ottobre 2013

Passato piatto


Opera di Silla Campanini

Fluttuano i ricordi tra le immagini del tempo che fu.

Ancora oggi profumano di quella ingenua speranza.

Sospesi tra nuvole di pensieri, brillano di quell'ottimismo  
senza ragione.

Il tempo, misura dell'età verde, ora non ha lunghezza.

Piatto è il passato,
profondo è il presente.

Il futuro stringe la paura nella saggezza e si veste di trasparenza.

Macchie rosse, cancellate dalla clemenza del dolor rimosso,
appaiano fugaci,
scacciate dal piacer sottile del pensar dolce.

Confondo il mondo con la mia anima,
e ritrovarmi solitario, non mi dà pena.

Sono nelle parole che leggi.
Sono nel riflesso che scorgi.
Sono nel tue debolezze.

Siamo anime dello stesso Dio.

venerdì 4 ottobre 2013

Spettacolo della natura


Opera di Elena Checchi


Al segnar del passo
il tempo affretta la mente.

Il divenire, di certezze si spoglia.

Da verità nude 
traspaiono piaceri e delusioni.

Inerte, per natural volontà,
l'anima attonita fissa lo sguardo oltre l'orizzonte.

Gelosa, nasconde anche al verbo,
il gentil desiderio.

Umil fregio all'umana specie,
un tacito privilegio s'accorda.

Mirar di bellezza l'allegro ruscello.

Fresco e ridente corre tra ciottoli rumorosi.

Fiori festanti ondeggiano,
a 'sì tanto brio.

Il sol caldo accende i colori,
che il disegno dell'amore sia ancor più bello.


  
   




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