lunedì 21 gennaio 2013

Che cosa è il Browser?





Il computer connettendosi a Internet ha bisogno di specifici programmi con i quali tutti gli utenti sono in grado di usare le risorse di internet, di ottenere importanti servizi e di avere una pratica interfaccia verso la rete.

Il software che rende possibile il colloquio su Internet e che consente di navigare su tutta la rete prende il nome di BROWSER. 

La traduzione in italiano del termine inglese è SFOGLIATORE, sostantivo molto efficace per indurre l’idea del lavoro che svolge. 

Esso è una specie di interprete del linguaggio dei segni i cui significati sono stati convenzionati e quindi universalmente utilizzati dai programmatori dei siti web. 

Il browser è capace di interpretare l'HTML (il codice con il quale sono scritte la maggior parte delle pagine web) e di visualizzarlo in forma di ipertesto.

Attraverso il browser, Internet si presenta all’attenzione dell’utente del PC come se fosse un libro da sfogliare e ogni sua pagina sarebbe un sito web che si mostra con una copertina di un altro libro. 

Visitando una pagina si rende disponibile una porta d’ingresso per tantissimi itinerari sconosciuti. In ordine all’idea di offrire percorsi diversi, le pagine contengono i LINK (evidenziati da un colore diverso o dalla metamorfosi della freccetta del mouse in manina con il dito puntato), mediante i quali l’internauta naviga per i mari delle informazioni.

Come succedeva per Ulisse nel mondo di Omero, anche l’uomo moderno prova disorientamento o almeno incertezza nell’intraprendere una direzione invece di un’altra. 

Colui che si avventura nella navigazione dovrebbe avere ben chiaro in mente ciò che vorrebbe trovare se non volesse disperdersi tra gli ammiccamenti e i richiami di click, i quali spesso si rivelano come ottimi sistemi per trascorrere tempo inutilmente. 

Bagliori pubblicitari, inviti di approfondimento, rimandi per riferimenti bibliografici, suggerimenti, proposte, notizie clamorose, descrizione di fatti ed eventi, suppliche per richieste di click o indirizzi e-mail e tanto altro ancora, compongono il quadro dell’habitat Internet.

Se Dante fosse vivo, scriverebbe una nuova Divina Commedia, forse meno poetica ma sicuramente più intrigante.

Il sommo poeta, nel preparare il lettore alla presentazione dell’inferno disse: 

“Per me si va nella città dolente, per me si va nell'eterno dolore, per me si va tra la perduta gente … …. Lasciate ogni speranza, voi ch'entrate".

Scrivendo L’Internet Commedia, tirando a indovinare, avrebbe scritto:

“Per me si va nella città leggera, per me si va nell’eterna inquietudine, per me si va tra la gente sola …. Perdente ogni illusione, voi ch’entrate”.


***  brano tratto dal libro "Viaggio tra i bit di una email" di Luigi Squeo.

venerdì 18 gennaio 2013

Due casi di falsi Terrestri e di veri EXTRAterrestri








LUIGI: L’animo umano si apre in tutta la sua semplicità e schiettezza, in esso si realizza, anche se per brevi momenti, l’universalità dell’essere, lo scintillio di una stella tra le infinite dell’universo.

L’uomo è costretto a specchiarsi nelle acque in corsa del fiume dell’esistenza e l’immagine che ottiene non ha contorni precisi; a volte si riconosce un angelo, a volte un lupo.

ETT: Credo che dobbiate tenere conto di una verità incontestabile e della quale rispondo anch’io in qualità di extraterrestre.

L’universo, aldilà del bene e del male, oltre le cause o motivazioni, esiste. 

Esistendo per se, in se e in qualunque dimensione, non può annichilirsi in un nulla, quale contraddizione di se stesso.

Per tale premessa, esso non può che mostrarsi a indistinguibili presenze come voi umani, in altra forma o sostanza che non sia traducibile in Bene. 

Pertanto, l’uomo come prodotto infinitesimale di tale sistema non può essere cattivo. 

La cattiveria è una vostra invenzione e in particolare di quella categoria di uomini pigri.

L’amore, focolare del bene, costa fatica all’uomo che trova più comodo essere amato anziché amare.

Riconosco che è più facile puntare il dito verso il cattivo per distrarsi da considerare che ognuno di voi potrebbe esserlo se fosse abbandonato dai suoi stessi simili.  


giovedì 17 gennaio 2013

Scoprir l'amore




Il perdurare del minuto è nuvola 
sull’anima intenta a dimenticar se stessa.

Osservo distante, 
col cuor fermo,
 l’accorciar della vita.

Fidente che il cielo torni celeste,
altre nuvole s’apprestano.

Antiche speranze si muovono.

Immutabili orizzonti celano l’imperscrutabile futuro.

Certezze semoventi vacillano su presunte convinzioni.

Tempo verrà!

Quale tempo?

Confuso, lo  spingo tra i confini dei sogni.

Allor, sopito, cammino trasognato
e con lo sguardo basso,
puntato a terra per non ruzzolare,
sono servo di ventura.

Ah, nuvola ingannatrice!

Tu rubi spazio al sole e addormenti il mio ardore.

Domani, cielo, ti cancello!

Ti porto via con tutte le tue stelle,
perché buio non voglio 
or che Amor m’illumina.

lunedì 14 gennaio 2013

Stasera no (poesia offerta a ETT)




LUIGI: Preferisco puntare l’attenzione su ciò che di straordinario l’uomo può fare. 

Sai che cos’è una poesia?

ETT: un insieme di parole così ben messe che ti commuovono, vero?

LUIGI: Cruda definizione, però efficace!

Una poesia è il dialogo a tu per tu con due cuori umani in cui si mostra l’essenza più bella dell’umanità. 

Ti offro una prova con questa poesia.

L’autrice è una mia amica, Paola Bosca, dotata di una così grande sensibilità che potresti sentirla anche tu, alieno.


Questa stasera non venire,
non ho acceso la stella.


Questa sera
non sono bella.


La notte ha inghiottito il mio sole,
gemo nell'urlo di un passato.


Stasera cucio i ricordi,
immersa nella trama,
 il dolore mi violenta,
lo farò tacere,
sfiancato di me affogherà nel torpore di un orgasmo.


questa notte piangerò sulla spalla della luna.


Domani,
domani portami quel fiore che non conosco,
la sua luce mi aprirà al nuovo desiderio.
 
Domani,
domani Biancaneve sorriderà ancora.
 
 


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