venerdì 21 settembre 2012

Serenità



Nello sfumar delle idee inutili trovo la mia serenità.

Tento il risuonar della sensibilità
 per scavar profondo il mio cuore.

Abbandono passioni illusorie.

Libero emozioni ridenti.

Dimentico ogni toccar perché il pensiero mi solleva.

Leggero sorrido sulle cattiverie
perché il mio spirito non cede al sonno della tristezza.

Cancello ogni paura,
convinto che si perde solo ciò che si stringe.

24 ore per azzerare la Casta del Lazio


Il Lazio è nel mezzo di uno scandalo colossale: milioni di euro sottratti alle casse pubbliche per auto e case di lusso. Ma se nelle prossime 24 ore saremo in 24.000 a chiedere alla presidente Polverini di fare tagli radicali, un consigliere ci darà voce proprio prima del voto cruciale che potrebbe azzerare la Casta del Lazio. Firma ora!
Il Lazio è nel mezzo di uno scandalo colossale: milioni di euro sottratti alle casse pubbliche! Ma tra 24 ore ci sarà un voto cruciale e sta a noi far pendere l'ago della bilancia per azzerare la Casta del Lazio.

E' pazzesco: i politici hanno usato i nostri soldi per comprarsi case di lusso, macchinoni e fare party! Tutti gli occhi sono puntati ora sulla presidente Polverini che sta cercando di sopravvivere proponendo solo risparmi di facciata. Alcuni consiglieri però si stanno battendo per ottenere tagli radicali e trasparenza totale, e hanno bisogno del nostro aiuto per costringerla a fare davvero pulizia.

Ci rimane poco tempo: se nelle prossime 24 ore saremo in 24.000 a chiedere alla presidente Polverini di mettere fine a questa vergognosa offesa alle nostre istituzioni, il consigliere radicale Rocco Berardo leggerà il nostro messaggio prima del voto cruciale sui tagli.

I numeri di questo scandalo sono da non credere: i 70 consiglieri della Regione Lazio riceverebbero addirittura 17 milioni di euro l'anno direttamente dalle nostre tasche! La presidente Polverini ha dichiarato che non sapeva niente di sperperi e ruberie, peccato però che per anni si sia opposta a qualsiasi taglio e all'introduzione anche delle più basilari pratiche di trasparenza. E' arrivato il momento di dirle con forza che solo un azzeramento radicale degli sprechi può salvarle la faccia.

Renata Polverini era indicata da molti addetti ai lavori addirittura come il possibile successore di Berlusconi e la presidenza della Regione Lazio doveva servirle da trampolino di lancio per una lunga carriera politica. Ma questo scandalo rischia di segnare la sua fine, e solo una svolta totale su tagli e trasparenza, che accolga tutte le richieste dei cittadini, può evitarle il disastro.

Domani è l'occasione migliore che abbiamo per voltare pagina e mettere fine a una politica di sprechi, e l'incredibile pressione pubblica può giocare a nostro favore. Se raggiungeremo 24.000 firme nelle prossime 24 ore un consigliere regionale leggerà la nostra petizione subito prima del voto decisivo. Inondiamo la presidente Polverini con un fiume d'indignazione dei cittadini per costringerla ad agire: firma e fai il passaparola con tutti:

La nostra comunità giorno dopo giorno si è mobilitata per combattere sprechi e ottenere trasparenza, e abbiamo vinto! Dopo aver dirottato i soldi del finanziamento dei partiti ai terremotati in Emilia e dopo aver spinto Mario Monti a pubblicare tutti i dati dei ministri del suo governo, facciamo piazza pulita degli sprechi anche nel Lazio!

Con determinazione,

Pascal, Alex, Luca, Giulia e il resto del team di Avaaz.

mercoledì 12 settembre 2012

Frizzante o Naturale?





Cedendo ai vizi acquisiti, entrai in un bar per gustarmi un caffè.

Il barista, giocando d'anticipo, mi riempì il bicchiere di acqua minerale naturale e prima di posarlo sul banco mi chiese:

"frizzante o Naturale?".

Non avevo notato che avesse riempito il bicchiere con l’acqua naturale, però, poiché ero un cliente abituale, avevo supposto che fosse stato riempito con acqua frizzante, per cui, con un cenno di assenso risposi:

“Sì, frizzante, grazie!”.

Il barista con un gesto naturale quanto l’acqua che aveva precedentemente riempito, svuotò il bicchiere nel lavabo per riempirlo nuovamente con acqua frizzante.

Non immaginate il dolore che accusai!

Avrei potuto tranquillamente bere quel bicchiere di acqua naturale, se mi avesse dato il tempo di bloccarlo.

Probabilmente, qualcuno potrebbe tacciarmi di ingenuità o accattone di facili sentimenti, ma, nonostante i fiumi di acqua che si perdono nelle condutture malmesse dell’acquedotto, nonostante le tempeste d’acqua che si abbattono sulla nostra penisola, mi appare doveroso risparmiare anche quel bicchiere d’acqua.

Potrei apparire anche stupido, ma sento di voler correre questo rischio, se anche una sola persona si riconoscerà nei miei pensieri.

Se non sarà così, la foto che vedete in cima all'articolo ... ... consideratela un fotomontaggio!


Come ti vorrei




 Una cara amica mi ha notificato questo commento degno di riflessione.
 
<<Già Mcluhan aveva detto "il mezzo è il messaggio" e Galimberti non fa che scagliarsi contro il demoniaco strumento... anche tu parli di "mancanza di anima", ma se invece fosse il contrario? Se, in assenza di un contatto fisico, permettesse maggiore scambio di pensiero, anche profondo? La questione è vecchia: è il mezzo che forma l'individuo o è l'essere umano che usa lo strumento che determinerà la sua funzione?>>

Il corpo è lo strumento mediante il quale io sono presente al tuo spirito e per il quale io sono capace di suscitare l’empatia. 

Su questa base la mia anima si diletta con la tua.

Facebook è un’interfaccia in grado di sostituirsi al mio viso, alle mie reazioni alle mie emozioni, per ricavarne sensazioni di spirito umano dalle caratteriste proiettate dalle tue presunzioni, paure e in generale, debolezze.

Per esempio, nel caso in cui fossi timido, l’interfaccia di entrata (il mio atteggiamento davanti alla tastiera) filtrerebbe tutti quei segnali riconducibili alla timidezza e che davanti alla tua presenza fisica mi dichiarerebbero timido. 

In seconda battuta, l’interfaccia di uscita (il tuo stato psicologico davanti alla tua tastiera) darebbe forma a una massa di informazioni fredde, libere dalle mie emozioni. 

Poiché non è possibile prescindere dal proprio essere; tutto ciò che viene acquisito a destinazione subisce la formattazione del nostro modo di pensare e imbevuto dalla sensibilità che ci distingue.

Il risultato ultimo è quello di aver creato una situazione reale condizionata dai nostri sentimenti, debolezze e speranze.

Che ciò sia un bene o un male, non è un dato dimostrabile.

Che ciò sia utile, invece, appare più evidente se guardassimo il successo ottenuto da questo network.

Per conto mio, io vedo Facebook come un surrogato del “come vorrei che fosse”; un’ammissione implicita della diffidenza verso il proprio simile; un riparo dal giudizio diretto; un amico senza troppe pretese.

Facebook non può permettere lo scambio di sentimenti profondi poiché i cinque sensi umani sono già approssimati quando si usano nei rapporti diretti, figuriamoci quando in mezzo si pone la velocità della ADSL, i moltissimi commenti insulsi, la grande quantità di immagini cariche di molti e svariati significati.

Sono convinto che sia ancora meravigliosamente dolce rimanere incantato dalla bellezza degli occhi di una donna; osservare gli atteggiamenti impacciati di un bambino, l’euforia di un cane che scodinzola davanti al suo padrone. 

Bellissimo anche avvicinarsi alla corolla di un bel fiore per sentire il suo profumo, dimenticando il tempo nel fissarsi sui suoi particolari, piuttosto che rimanere attaccati a poche frasi immesse da una lontana tastiera, quantunque dense di significato, ma che anestetizzano la vita.  


lunedì 10 settembre 2012

Oltre il muro





Non tentare di scavalcare il muro,
non troverai nessuno ad attenderti.

In quel luogo, porteresti insieme le tue illusioni
per comporre le figure disegnate dai tuoi bisogni.

Lì, non cercare aiuto,
poiché sono solo ombre che vedi.

Se comunque lo facessi,
ti prego,
non dimenticare di sorridermi
è ciò che riuscirò a vedere di te!

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