sabato 13 giugno 2015

Buone vacanze, ragazzi.

 
Un anno scolastico è finito. 
No, non è un momento di gioia.
È l’occasione per vivere il dolce-amaro.
Nei cuori dei prof si agitano contrastanti sentimenti.
Loro vi hanno visto tutte le mattine puntuali alle otto.
Si sono preoccupati per voi fino all’ultimo minuto dell’ultima campana.
Vi conosco uno per uno.
Hanno notano i vostri cambiamenti così come si sono presentati mentre la maturità si annunciava.
Sono stati spettatori privilegiati dei momenti di grande intensità.
Personalmente, ma credo che posso riferirmi alla grande maggioranza dei prof, vi garantisco che non sono mai stato stanco di ascoltarvi. 
Essere circondato dal vostro entusiasmo, dalle vostre paure e anche dalle vostre naturali stizze, è la gratificazione più forte che si riceve.  
Un insegnante vorrebbe dare sempre di più di quello che riesce a dare.
La chiusura dell’anno scolastico, sebbene sia un arrivederci per molti di voi, è anche un addio per altri.
Per quest’ultimi, Il sentimento di nostalgia miscelato dalla consapevolezza che un anno di vita si chiude, tinge di grigio lo spirito. 
Siete abituati a vederci decisi e imperturbabili ma non sempre è così.
Gli insegnanti sono come i vostri genitori, preferiscono non farsi vedere tristi e preoccupati.  
Entrando in aula, chiudono fuori i loro problemi.
Eppure ci sono tanti fattori che ostacolano il percorso naturale dell’opera dell’insegnante, iniziando dai problemi famigliari ed economici e finendo a quelli della politica scolastica.
I ragazzi maturandi li esorto compiere l’ultimo sforzo per congedarsi dalla scuola secondaria nel modo migliore.
Al termine dell’esame di maturità chiuderete una fase della vostra vita che rimarrà indimenticabile.
Porterete per sempre con voi ogni istante vissuto che spero faccia da stimolo al vostro coraggio nell’affrontare la vita da adulti.  

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