martedì 21 aprile 2015

Oltre lo sguardo


 
 
 
 
 
 
 
 
Un uomo, nei momenti in cui il lavoro lo lasciava libero, amava ritirarsi in piena solitudine e godere il cielo stellato di una tranquilla e tiepida notte d’estate.

Dire che era solo, gli sembrava un eufemismo!

Era circondato dal basso, da una fervida vita animale e vegetale nascosta gelosamente dal buio; dall’alto, era accompagnato da migliaia, milioni o miliardi di stelle. 

Il loro numero poco importa se tanta maestosità ti è vicino. 

L’uomo era seduto su grosso sasso pianeggiante che materialmente lo teneva legato alla madre Terra.

Sebbene fosse fermo, la sua mente non aveva vincoli e nemmeno limiti. 

Egli col canto del silenzio dava spazio alla sua anima.

Si chiedeva che cosa potesse renderlo più felice di quanto già non lo fosse. 

Godeva del suo mondo, aveva la consapevolezza di essere parte di un disegno. 

Non si spiegava perché era contento e perché quel disegno gli sembrava meraviglioso.

Gli giungevano sensazioni che le parole ancora rincorrono per descrivere quello stato.

Pensando che sicuramente ci fosse qualcosa che potesse renderlo più felice, azzardò alcune ipotesi.

Forse, se mi arrivasse qualche milione di euro, sarei più felice?

Subito scartò questa idea. 

Egli non si sarebbe più potuto sedere tranquillo su quel sasso, non avrebbe avuto tempo, si sarebbe perso nella foga di difenderli, investirli, usarli oculatamente. 

Avrebbe trovato tanti falsi amici e avrebbe perso qualcuno vero. 

Sarebbe passato per stupido, incapace, fortunato e tutti gli aggettivi che richiamano chi ha tanti soldi.

Pensò di scoprire per sé, una facoltà sopranaturale, come per esempio, vedere il futuro, comunicare con l’aldilà.

Ma anche questa idea gli sembrò balzana.

Avrebbe suscitato curiosità e indotto a far pensare a una pazzia emergente.

Naturalmente, aveva scartato a priori, la scalata al potere, l’investitura alla scienza e agli incantesimi della fama.

Non perché non le ritesse importanti, ma per il gusto della sua anima, poco si conciliavano.

Quell’uomo aveva chi credeva in lui; chi cercava la sua mano per camminare insieme; chi trovava spazio sul suo cuscino per dormire insieme; chi nel sonno, allungava il piede per cercarlo e continuare a dormire.

Quell’uomo aveva anche una stella in casa, che brillava continuamente nei suoi occhi. 

La stella che avrebbe voluto avere se la fortuna non gli avesse già donato.

Una stella silenziosa e attenta alle sue mosse.

Una stella per la quale ha sempre cercato il monte più alto della terra per stargli vicino.

La sua stella era una cometa, piccola e perduta nella galassia di un universo che riconduce tutto alla stessa unità di misura.

Mentre l’uomo pensava tutto questo, cominciò a convincersi che forse non aveva bisogno di nulla.

Improvvisamente una scena si presentò ai suoi occhi. 

Qualcuno, nel silenzio della notte incalzante, gli parlò.

Nonostante quell’uomo si fosse appena convinto che non ci fosse più nulla che potesse renderlo più felice, la voce misteriosa mise tra le sue mani una scatola chiusa e disse:

Questa scatola contiene ciò che potrebbe renderti più felice! Se un giorno capirai che cosa ti manca, allora potrai aprirla e troverai esattamente ciò che avrai desiderato”.

Passarono anni, quella scatola non fu aperta.

Quando l’uomo giunse al momento in cui tutti siamo obbligati, chiamò il suo grande amore e con la poca voce rimasta, lasciò la scatola, mai aperta, nelle sue mani e disse:

“Amore mio, ti dono questa scatola che avrei dovuto aprire se avessi avuto l’idea che qualcosa mi avrebbe reso più felice. 

Ma non sono riuscito a trovare nulla più importante di te e che mi rendesse più felice di pensare a te. 

Dove andrò, anche il contenuto di questa scatola non servirà ma potrà essere utile a te se non avrai avuto la mia stessa fortuna. 

Spero che anche tu possa non aprirla mai”.



 

lunedì 20 aprile 2015

Sono persone come noi, in cerca di felicità.

 

Guardar vorrei oltre quel confine che i miei occhi impongono; non per scrutar misteri dell’universo ma per buttar oltre la mia anima e dimenticare le miserie del mondo che mi circonda.

È colpa della calma di questa primavera in arrivo che fa fremere il mio cuore, appassionato collezionista di emozioni?

Anche tu sole che ti sollevi con indifferrenza, lasci traccia del tempo inesorabile che passa, cancellando opportunità.

Da indomito sognatore, da inguaribile sentimentale, tendo ancor più forte le corde della mia arpa, cosicché anche la più debole brezza d'amore possa suonare musica in me. 

Vorrei sentir parole già dette, godere di abbracci conosciuti, pendere da bocche amiche.

Vorrei dimenticare il mio peso per spiccare il volo verso quel lontano orizzonte, incerto per i miei occhi, ma dolce per la speranza di trovare ciò di cui non so cercare.

Se trovassi il Paradiso e vi prego non datemi dubbi, 
cercherei qualcuno a cui chiedere spiegazioni per la durezza d'animo di alcuni.
 

Togliamo questo veleno dai nostri supermercati



Avaaz.org - The World in Action




Il pesticida più usato in Italia e al mondo è appena stato dichiarato "probabilmente cancerogeno". L'Europa potrebbe essere vicina a ritirarlo dal mercato, ma Monsanto sta facendo di tutto per evitarlo! Solo un'enorme mobilitazione pubblica può far mettere al bando questo veleno, firma subito:


FIRMA LA PETIZIONE


Il pesticida più diffuso in Italia e nel mondo è probabilmente cancerogeno! Lo dice uno studio di alcuni dei migliori scienziati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, ma la Monsanto sta facendo di tutto per ottenere il ritiro della ricerca e lasciare il prodotto sul mercato. Secondo gli esperti l'unico modo per far prendere seriamente questa ricerca alle nostre istituzioni è una immediata mobilitazione globale.
Gli enti che regolano l'uso dei pesticidi sono in generale poco trasparenti e spesso influenzati dalle grandi multinazionali del settore chimico, ma proprio in questi giorni l'Unione Europea sta decidendo sui permessi per l'uso di questo pesticida, il glifosato. E lo stesso sta accadendo in USA, Canada e Brasile mentre Olanda, Sri Lanka e El Salvador si stanno già muovendo per vietarlo.
Togliamo subito questo veleno dai nostri supermercati! E dalle nostre acque (in Italia il glifosato e i suoi derivati si trovano nel 46% delle acque di superficie!), dai nostri campi, dalle nostre strade. Firma anche tu e condividi la petizione con tutti:


La Monsanto userà tutto il suo potere per mettere a tacere questa ricerca. Questo pesticida è il prodotto di punta del suo impero OGM: da solo gli fa guadagnare 6 miliardi di dollari all'anno. Dicono che secondo altre ricerche è sicuro. Ma lo studio dell'Organizzazione Mondiale della Sanità è stato realizzato da 17 dei più grandi esperti di tumori al mondo usando analisi indipendenti.
Per assurdo invece gli enti che regolano questi pesticidi usano in gran parte gli studi commissionati dalle stesse multinazionali che li producono. Studi segreti, visto che non vengono resi pubblici perché contengono "informazioni commerciali confidenziali". E poi c'è il conflitto di interessi: quasi il 60% dei componenti dell'Autorità Europea per la Sicurezza Alimentare ha legami diretti o indiretti con le aziende del settore! Per questo il rapporto dell'OMS rischia di essere ignorato, e per questo dobbiamo agire subito e in massa.
Alcuni Paesi hanno già vietato il glifosato. E ora che Unione Europea, Stati Uniti, Canada e Brasile stanno decidendo cosa fare, abbiamo un'opportunità incredibile per fare sì che l'uso di questo veleno sia sospeso in tutto il mondo.
50 anni fa il DDT, un altro pesticida sempre della Monsanto, era ovunque. Poi è arrivato un libro che ha cambiato la storia, "Primavera silenziosa", dimostrando che il DDT poteva causare il cancro. Ci vollero comunque 10 anni per vietarne la produzione. Se oggi il glifosato ci sta uccidendo, non possiamo permetterci di aspettare altri 10 anni. Chiediamo che si agisca subito. Unisciti e diffondi la petizione:


Sappiamo che si può fare. Abbiamo aiutato a ottenere una moratoria in tutta Europa contro i pesticidi che causavano la morte delle api, e a fermare un'enorme fabbrica di semi della Monsanto in Argentina. Ora dobbiamo difendere noi stessi. Il pianeta ha bisogno di un'agricoltura sempre più sana e sostenibile, e questa battaglia può segnare una svolta storica.

Con speranza,

Bert, Marigona, Antonia, Oliver, Alice, Emily, Danny, Nataliya, Ricken e tutto il team di Avaaz

domenica 19 aprile 2015

Quanto è grande l'anima?

 
 
 
Puoi cercare quanto vuoi e seppure ti venissero regalati altri cento anni, non potresti mai trovare i confini dell'anima.

Ti potrebbe aiutare l'amore (ne servirebbe tanto), ma....
 dove si potrebbe acquistarne in gran quantità?

Quel poco che abbiamo lo consumiamo quasi tutto per i nostri cari.

Ci ritroviamo miopi nel campo dove dovremmo poter veder lontano.

Intanto, brancoliamo nel buio dei sentimenti, battendo sulle coscienze con il bastone della sensibilità per affermare una presenza sofferta nel mondo dei fantasmi.

venerdì 17 aprile 2015

Esseri speciali?


 
Illuditi di essere unico e speciale!

L’illusione ti durerà per il tempo che serve al tuo corpo per invecchiare.

Il corpo con la sua biologia è il vero dittatore della tua vita; alla nascita è troppo tenero perché possa comandare e troppo debole per illudere.

Non sai nemmeno di esistere!

Devi avere i venti anni per capire che ti serve studiare per dare sostegno all’idea di potenza.

Contemporaneamente non prendi in considerazione che dopo un certo numero di anni sarà tutto finito.

Nella maturità, dopo tanto sforzo, tenti di capire quali risultati ti ha dato la potenza acquisita. 

Si solleva qualche dubbio: forse non è stata utilizzata al meglio o non ha dato i risultati sperati?

Lentamente si prende coscienza!

I nostri pensieri sono frutto di una momentanea combinazione biologica che la natura regala sottoforma di miracoli del caso e che noi, poveri illusi ed egocentrici, ci immaginiamo depositari del privilegio e dell’unicità.

mercoledì 15 aprile 2015

Tragedia commedia

Un gruppo di profughi armeni a bordo di una nave francese, nel 1915. - Photo12/Uig/Getty Images

E' umiliante per il genere umano gestire il senso della propria esistenza come una banale contesa di ragioni.

Non può essere una convenienza politica o un interesse di parte a stabilire se il dolore di un popolo sia vero o falso.

Assistere alla diatriba tra la chiesa e le autorià turche per contendersi un giudizio su un evento storico di grave violenza verso l'umanità, disorienta. 

Quanto vale una vita umana? Vale meno se si considera una gruppo, una etnia o una razza?


I massacri della popolazione cristiana (armeni, siro cattolici, siro ortodossi, assiri, caldei e greci) avvenuti in Turchia tra il 1915 e il 1916 sono ricordati dagli armeni come il Medz yeghern, “il grande crimine”. 

Le uccisioni cominciarono nella notte tra il 23 e il 24 aprile 1915, quando furono eseguiti i primi arresti tra l’élite armena di Costantinopoli. L’operazione continuò nei giorni successivi. 

In un mese più di mille intellettuali armeni, tra cui giornalisti, scrittori, poeti e parlamentari furono deportati verso l’interno dell’Anatolia.

Lo sterminio e la deportazione di massa della popolazione cristiana dell’Armenia occidentale erano stati decisi dall’impero Ottomano a causa delle sconfitte subite all’inizio della prima guerra mondiale per opera dell’esercito russo, in cui militavano anche battaglioni di volontari armeni. 

Dall’inizio del 1915 gli armeni maschi in età da servizio militare erano stati concentrati in “battaglioni di lavoro” dell’esercito turco e poi uccisi, mentre il resto della popolazione era stato deportato verso la regione di Deir ez Zor in Siria con delle marce della morte, che coinvolsero più di un milione di persone: centinaia di migliaia morirono per fame, malattia, sfinimento o furono massacrati lungo la strada.

Mai più smettere di fumare: manca davvero poco



La più grande multinazionale del tabacco, Philip Morris, ha denunciato l'Uruguay perché ha delle leggi anti-fumo troppo efficaci! E se vincerà potrà chiedere l'annullamento di leggi simili in tutto il mondo, inclusa l'Italia. Avaaz assumerà avvocati di livello mondiale per rappresentare in tribunale il nostro diritto alla salute. Clicca per aggiungere il tuo nome alla richiesta ai giudici:

FIRMA LA PETIZIONE

Philip Morris, la più grande multinazionle del tabacco, ha avviato una guerra legale contro le norme anti-fumo dell'Uruguay, tra le migliori al mondo, e ha buone possibilità di vincere, se non diamo una mano nel processo.

È pazzesco che una multinazionale possa far annullare leggi che proteggono la salute dei cittadini. Per questo vogliamo partecipare al processo a difesa dell'Uruguay, assumendo un team con i più bravi avvocati al mondo per rappresentare gli interessi di noi cittadini.

Ai giudici del tribunale dobbiamo far capire una cosa: non stanno giudicando l'Uruguay, la sentenza avrà effetti in tutto il mondo. Le multinazionali sono già pronte a portare in tribunale altri 4 paesi, e molti altri, inclusa l'Italia hanno leggi anti-fumo che potrebbero presto entrare nel loro mirino.

Con speranza,

Emma, Maria Paz, Katie, Mais, Alice, Ricken, Risalat e tutto il team di Avaaz

lunedì 6 aprile 2015

Battiti di vita

Collegamento permanente dell'immagine integrata
opera pittorica di Silvia Senna





Pochi ciottoli si raccolgono nella mano.

Un profumo di fiori pervade l’aria.

L’universo è nel tuo palmo.

L’eternità è nel minuto del tuo respiro.

L’amore, tutto muove,
e a tutto si riconduce.

Mente e corpo.


http://jedasupport.altervista.org/blog/wp-content/uploads/2014/09/Autoguarigione.jpg

Ripetete 10, 100, 1000 volte una bugia e la trasformerete in verità.

Questo succede al nostro corpo quando ci imponiamo di essere positivi fino al punto di crederci e agire di conseguenza.
 
"Esiste una connessione reale, vera e propria tra il nostro cervello e l’ autoguarigione.

Si tratterebbe di un meccanismo innescato del nostro corpo, in grado di auto difendersi e guarire spontaneamente.

Detto  è fenomeno sembra avere quale substrato anatomo – fisiologico l’asse ipotalamo-ipofisario- sistema immunitario. E sembra essere il responsabile della produzione di ormoni e molecole favorenti l’autoguarigione di malattie più e meno gravi.

La PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) è la scienza a cui dobbiamo tali evidenze. 

Questa disciplina studia le interrelazioni tra psiche, sistema immunitario, endocrino e nervoso.

Dunque, potrà anche sembrarvi una cosa strana e fuori dal comune  ma è davvero così.

 Infatti il cervello è in grado di auto gestire gli stimoli fino al punto di creare un una situazione adatta ad affrontare il problema per poi trovare la giusta soluzione."

La goccia di rugiada




In un fresco mattino di primavera, senza preavviso, una goccia di rugiada sembra appesantire una foglia. 


Manifesta una certa timidezza. 


Vorrebbe scendere dolcemente scivolando sullo stelo del fiore, ma l’incertezza del percorso e la paura dell’ignoto la tengono ferma e avvinghiata alla foglia.



Il vento tenta di aiutarla.



Le vibrazioni della sottile pellicola lasciano trasparire la paura.


Il tempo è il miglior amico della piccola goccia di rugiada. 


Il mattino che avanza incoraggia la goccia, la sostiene e infine la ingigantisce.



La sua dimensione diventa tale da consentirle di rompere qualunque indugio e di farla scorrere felice per quei sentieri tanto temuti.



La corsa è forsennata e piena di emozioni. 


Lungo il percorso incontra altre piccole gocce che si uniscono e producono una scia inebriante. 


La folle corsa si ferma alla base del terreno, da dove il piccolo fiore prende slancio e nutrimento. 


La goccia di rugiada lentamente scompare assorbita dal terreno.


Il miracolo si compie. 


La goccia di rugiada ha consumato la sua vita. 


Se pur breve, è stata inebriante.



La sua esistenza, non richiesta, è servita per un disegno più grande. 

Forse la logica del disegno non è apparsa molto chiara, però, qualcosa di bello è sicuramente successo. 

Il suo cuore ha battuto in una sinfonia di sentimenti che racchiudono gioia e amore per la vita.

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