domenica 2 marzo 2014

Ritorno alla saggezza


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Opera pittorica di Silla Campanini 



LUIGI: Caro amico, io credo che la tecnologia si comporti come nebbia agli occhi degli umani. Essa droga la loro mente e conferisce all’orgoglio l’illusione di una presunta potenza; la capacità di poter dominare un mondo esistente oltre i propri confini e a dispetto di evidenti limitazioni.

Supponendo la tua fase evolutiva molto più in avanti rispetto alla mia, il tuo pensiero in merito alla nostra tecnologia, potrebbe essere utile alle mie riflessioni, ti prego esprimiti.

ETT: La barriera evolutiva che ci separa non mi vieta di indurti ad una riflessione che farebbe parte del tuo mondo. Nella mia condizione di extraterrestre, mi è facile rimescolare concetti, esattamente come voi fate con il sugo di carne tra i maccheroni.

LUIGI: Noto con piacere che hai memorizzato le nostre usanze culinarie!

ETT: In qualità di eterno spettatore della vostra vita, comincio ad assimilarla sempre più profondamente.

Abbandonando questa divagazione, vorrei soddisfare la tua richiesta rivolgendoti una domanda.

LUIGI: Bene! Sono pronto a risponderti.

ETT: Considera di poter vivere senza invecchiare e di poter prescindere dalle necessità del tuo corpo; in che modo cambierebbe il tuo atteggiamento verso la vita e verso il tuo prossimo?

LUIGI: Cambierebbe di moltissimo!

ETT: Cerca di ripercorrere idealmente la tua vita nell’età giovanile, quell'età in cui il concetto di vecchiaia si capisce soltanto leggendolo da una pagina del vocabolario. 
Quali erano i tuoi problemi? 
Quali erano i tuoi modi di agire e reagire con il tuo prossimo?

LUIGI: Sicuramente allora, i miei problemi erano di natura filosofica, molto lontani dalla materia e svincolati dal fattore tempo. 
Il mio esistere era un presente con un passato non ben compreso e un futuro senza limiti.

Le relazioni con il mio prossimo implicavano conquiste, riconoscimenti, accettazioni e tanta voglia trovare un posto al sole.

ETT: Si potrebbe dire che eri concentrato su te stesso per misurarti e inserirti piacevolmente nel meccanismo globale dell’esistenza. 
In questo compito, sperimentavi gioie, dolori, delusioni e speranze.

Inoltre, il tuo carattere mite ti ha fatto propendere per l’utilizzo di scelte logiche e tecniche operative abbastanza concilianti e forse anche al limite della timidezza e della rinuncia.

LUIGI: Mi conosci molto bene, Ett!

ETT: Altri tuoi amici o semplicemente persone della tua età, avranno avuto reazioni diverse, o anche ambizioni più marcate delle tue?

LUIGI: Sicuramente sì!

ETT: In questi casi, lo spirito di competizione e la possibile conseguente aggressività, sono voci di spesa da considerare nel bilancio delle relazioni sociali.

LUIGI: Ebbene?

ETT: Il vostro mondo si presenta al mio giudizio come una grande famiglia composta di unità litigiose tutte tese a combattersi reciprocamente per affermare la proprie limitate e approssimate idee, dimenticando il luogo, il tempo e lo spazio intorno. 

Vi capita spesso abbandonare la consapevolezza di essere piccoli, teneri fragili esseri occupanti un’insignificante parte dell’universo. 

Non vi rendete conto che, in una realtà infinitamente più grande di voi, siete schegge di energia che si manifestano nel segno di un insieme imperscrutabile.

In quest’ottica, la tecnologia è il classico fumo negli occhi; una specie di droga per l’orgoglio; un antidolorifico contro la consapevolezza di non valere nulla.

Inoltre, immagina che cosa succederebbe se all’essere umano fosse risparmiata la vecchiaia!

LUIGI: Credo che si porrebbero le basi per giustificare guerre stellari e conflitti tra mondi lontani.

ETT: La vostra vecchiaia, quindi, considerala come un ritorno alla saggezza originale; Il colpo sulla testa dello stupido; la celebrazione dello spirito umano che attraversa per un breve tratto di tempo la nuda materia.

LUIGI: Ett, avrò bisogno  di te per molto tempo ancora.

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