domenica 6 ottobre 2013

La mia insegnante di italiano


Ero studente delle scuole superiori, la mia insegnante di italiano mi fece una grande promessa.

Mi disse: "Quando ti sarai diplomato ti scriverò un segreto."

Io, rispettoso come sempre, mi sbilanciai a chiedere:

"Che cosa riguarda? E perchè proprio a me?"

La professoressa fermò il suo sguardo dritto nei miei occhi per pochi secondi. 

Non riusci a sostenerlo e chinai la testa.

Ricordo come nei temi dei compiti in classe le raccontavo tutte le mie paure e le sommesse speranze.

Non mancavano i segni rossi della sua matita che accoglievo come carezze al mio cuore in crescita.

Non mi interessava nulla il voto riportato su quei fogli scritti con tanta passione, quanto la sua considerazione che cercavo di conquistarmi.

Il posto che occupavo nella classe era strategico; riuscivo a fissarla senza temere di essere notato. 

Più volte la mia professoressa si riferiva a quell'angolo della stanza come un angolo di pace. 

Arrivò il giorno in cui mi diplomai e come promesso, la mia maestra di vita mi donò una foglio illustrato ripiegato con all'interno una frase pensata per me.

Riportava queste parole:

"NON FARE AGLI ALTRI CIO' CHE NON VORRESTI CHE FOSSE FATTO A TE!"

Rimasi sorpreso per la frase scelta. 

Non ero convinto che mi riguardasse. 

Ero sempre stato corretto e rispettoso, perché avrebbe voluto ricordarmelo?

Sono dovuti passare molti anni per comprendere il legame tra quella frase e la mia sensibilità.

Avevo interpretato la frase con i NON e invece dovevo intenderla con il significato dei positivi.

"ACCETTA CON GRATITUDINE TUTTO CIO' CHE GLI ALTRI TI OFFRONO ... .... MIGLIORERAI LA TUA E LA LORO VITA".



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