domenica 16 giugno 2013

La rabbia


opera di Silla Campanini

La rabbia è una forma di protesta condotta dalle emozioni, è il sintomo della sofferenza dell'anima.

L'anima  si turba gravemente e tenta di mostrarsi attraverso i canali espressivi del corpo.

Nella rabbia tutto il corpo è coinvolto.

La voce sceglie gli antipodi per risuonare: tra il cupo silenzio e l'urlo intimidatorio.

Gli occhi mostrano ferocia, organizzando lo sguardo: teso, puntato, preciso ed insistente.

Le orecchie fanno da antenna, pronte a fornire dati ad un cervello che ha sgretolato la razionalità.

La pressione sanguigna sale; 
il cuore è frustato a battere più velocemente; 
i polmoni si gonfiano a maggiori volumi; 
i nervi perdono la sincronizzazione, innescando tremori; 
la pelle si ritira a formare grugni.

Si completano tutti i preparativi di minaccia, segnalando l'imminente attacco.

L'attacco fisico potrebbe non concretizzarsi, resta, comunque, l'obbligo del completamento dei preparativi.

Nel momento della celebrazione, la rabbia esalta il passato, piega il presente e sgretola il futuro.

Le forme espressive di rabbia sono contaminate dalla statura morale e dall'ambiente sociale dell'individuo. 

L'esperienza della rabbia acceca la ragione e consegna all'istinto la necessità d'essere.

La rabbia ha bisogno del gruppo o di rapportarsi a qualcuno per potersi sviluppare ed emergere allo stato palese e violento.

Come un violento temporale, anche la rabbia passa.

La quiete dopo la tempesta consente di guardare nuovamente alla realtà, lasciando il tempo per contare le vittime e valutare i danni subiti.

Con l'apparire dell'arcobaleno, nasce la promessa di migliorarsi, di essere più saggi e di mantenere la calma in futuro.

Si sa ... ... le promesse sono difficili da mantenere!
    

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