sabato 30 giugno 2012

La delusione


La Delusione è una strada comodamente intrapesa per giungere prima a destinazione, ma che dopo averla percorsa tutta, la scopri interotta per lavori............... e sei costretto a tornare indietro. 

Ti rendi conto che hai perso tempo e prendi consapevolezza che nella vita non tutto dipende da noi mentre tutto il resto, però, è lì ad attenderci....primo fra tutti, accelerare il passo e recuperare il tempo perduto.



"I sogni esistono per essere realizzati, le promesse per essere mantenute, le delusioni... per farci ricominciare a sognare. Bisogna fare tesoro delle delusioni e delle sofferenze, dei momenti di rabbia e odio, perché è passando attraverso questi momenti che si può scegliere di diventare migliori. Una delusione è originata sempre da una sopravalutazione delle capacità o dai sentimenti altrui.
La delusione in fondo è un bel regalo...
  by Camilla Zambetti.

giovedì 28 giugno 2012

La teoria degli scacchi



Lo sapevate che Dio ha la fissa degli scacchi ?

Eccovi la prova!


Le pedine rappresentano gli oggetti, ossia i processi formativi relativi ai:

differenti soggetti della formazione: (di genere- individuali- e sociali)
1.     differenze di culture, lingue, forme di intelligenza

alla molteplicità dei tempi della formazione:
2.     infanzia, giovinezza, età adulta, età anziana
si caratterizzano come un continuo processo di apprendimento e di formazione.

alla pluralità dei luoghi della formazione:
3.     famiglia = luogo della socializzazione primaria, svolge una funzione fondamentale nel nel garantire sicurezza e autonomia.
4.      scuola = è l’ambiente specifico della strutturazione formale dei processi di insegnamento-apprendimento. Essa si propone come il luogo più idoneo a favorire il passaggiodal piano dell’esperienza diretta a quello della riflessione sistematica sulle esperienze stesse.
5.     istituzioni sociali e culturali e del tempo libero = si tratta dei musei, delle biblioteche, delle palestre, dei teatri, ossia istituzioni formative extrascolastiche che possono assumere la funzione di vere e proprie aule didattiche decentrate, opportunamente collegate alla scuola.
6.     il sistema dei media culturali = è l’insieme degli strumenti culturali della comunicazione sociale- mass media e media tradizionali ed elettronici (computer), anche se il sistema multimediale per il fascino e la potenza seduttiva del suo messaggio, comporta una serie di pericoli legati alla pervasività del suo codice linguistico, alla frammentarietà delle sue procedure comunicative e alla omologazione alla quale sospinge.

Gli Alfieri  rappresentano la pluralità dei linguaggi con cui la pedagogia legge e interpreta la complessità dei fatti educativi.

1.     linguaggio analitico-descrittivo ; narrativo ; retorico persuasivo; del senso comune ; della analogia e della metafora.

Le torri rappresentano la logica ermeneutica.

I cavalli rappresentano il modello investigativo, cioè il metodo della ricerca.

La regina è il pezzo che può agire a tutto campo, impersona il principio euristico, cioè la capacità di ipotizzare soluzioni inedite relative all’equazione teoria-prassi

Il re rappresenta il paradigma di legittimazione. Il re è la posta in gioco della partita. Ogni mossa strategica il re si mostra come luogo di sintesi, somma generale dell’intero congegno pedagogico.

lunedì 25 giugno 2012

IBRAIN


       Stephen Hawkings 

Stephen Hawkings è uno scienziato britannico che soffre di atrofia muscolare progressiva e ha perso l'uso della parola 30 anni fa, attualmente utilizza un computer per comunicare, ma con il passare dei mesi sta perdendo la capacità di usare le dita delle mani. 

Si vuole trovare un sistema per bypassare il suo corpo.

Un professore universitario, Philip Low, ha inventato un dispositivo in grado di catturare il quadro informativo dal cervello associato ai pensieri, in modo che, attraverso un sistema di decodifica, si possano ricostruire gli stessi pensieri e scriverli sul monitor di un computer. 

Si tratterebbe di una specie di scanner che fotografa i movimenti frequenziali innescati dai pensieri del soggetto e riproposti dopo un’accurata decodifica come sequenze di parole su uno schermo.   

Ci troveremmo davanti ad una sensazionale scoperta; si compierebbe un primo passo per leggere la mente di un uomo.

La simulazione è stata condotta grazie alla collaborazione di Stephen Hawkings, il quale dopo aver imparato a creare sentieri di impulsi nel cervello, immaginando il movimento delle sue mani e delle labbra, ha fatto rilevare un campo di frequenze immediatamente catturato dall’IBRAIN e reso disponibile per la successiva decodifica e ricostruzione del messaggio generatore del campo.

L’orizzonte che si apre alla scienza è estremamente eccitante.

Si sta costruendo una tecnologia che consentirà all'umanità di avere accesso per la prima volta ai meccanismi del cervello umano. 

Si sta cercando di capire l’intelligenza di basso livello del corpo, quella matematica del cervello a cui si è spesso fatto riferimento.

In prospettiva, si sta delineando ciò che potrebbe aprire la strada per scoprire nuovi strumenti, utili a curare i disturbi del sonno, la depressione e forse anche l'autismo.

Stiamo rompendo i confini del livello “Uomo”.

Percezione



Percepire significa serbare la coscienza di una realtà che riconosciamo esterna a noi a cui accediamo per mezzo delle sensazioni o dell'istinto.
 
Il nostro sistema “umano”, quantunque ci appaia isolato o strettamente connesso con i codici formalizzati dalla socializzazione, è un sistema integrato e interlacciato con ogni presenza universale. 

Questo significa che ognuno di noi è una rice-trasmittente che interagisce con un’infinità di segnali provenienti da altre realtà apparentemente isolate. 

Molti non hanno consapevolezza di questo fervido mondo a causa di una sensibilità addormentata dalla necessità del sopravvivere, sia biologicamente, sia psicologicamente. 

Affinare la sensibilità è più facile quando le preoccupazioni legate al mantenimento in vita o a lenire i dolori dell’anima assumono un ruolo secondario.
 
La sensibilità è il treno della percezione.

Essa utilizza canali inusuali che inglobano le posture corporale (lo sguardo, il tempo e la direzione dei movimenti, il tono della voce, le pause, ecc), il clima, lo stato di malattia e salute, il sistema affettivo e potrei continuare nominando ogni realtà che all’uomo si riferisce.
 
Percepire, quindi, è un anticipare la presenza di qualcosa prima che la ragione possa intervenire con le sue rigide regole (sanzionando ciò che potrebbe essere reale, fantastico, giusto, errato) e ancor prima che l’educazione possa intervenire per separare il “buono” dal “cattivo”.
 
La percezione, quando giunge, è globalizzante e convincente con la difficoltà dell’incomunicabilità. 

Essa ci spinge a intendere la vita con una verità aggiuntiva da utilizzare come mezzo per aumentare il livello di consapevolezza degli eventi di vita.
 
La percezione ci rende protagonisti assoluti di un pensare originale e di un essere consapevole.
 
In termini più semplici, se provassimo a far giungere uno stesso rumore a persone diverse, queste ricostruirebbero una scena personalizzata sia nello svolgimento, sia nei protagonisti. 

Ogni scena sarebbe il frutto della percezione individuale che viene costretta dalla ragione e dall’educazione a determinare forme e dinamiche soggettive.
 
In tal senso, formulare un giudizio è inutile poiché non ha senso coinvolgere il “vero” o il “falso”. 

Serve soltanto godere della consapevolezza di vivere la scena e, per i più sensibili, estrapolare idee per un vivere migliore, in piena sintonia con la legge universale dell’universo: AMORE. 
 
La mia personale opinione mi induce a ritenere le persone capaci di PERCEPIRE,  come persone eccezionali, ricche di spirito interiore facilmente allineabile con i sentimenti e primi interlocutori di una natura che per molti è silenziosa.  

mercoledì 20 giugno 2012

Dimenticare il respiro



Sublime pensiero discendi nell’anima a sfidar paure.

Inventa orizzonti trasparenti e
mordi il desiderio di vagar lontano per prati mai calpestati.

Il profumo della vita mi spinge ad anelar emozioni per ciò che potrà essere e che mai accadrà se morirò inerte,
 abbandonato anche dalla mia sensibilità.

Cuore mio, 
amico di un’infanzia ininterrotta, 
echeggia il tuo battito, 
libera i brividi che d’ increspare la pelle sono maestri,
lascia che lacrime felici anneghino le incerte ciglia 
e poi scorrano rapide tra i solchi di guance insolite, 
dove incauti avvallamenti ricordano l’età non più giovane .

Tentar vorrei di perdermi nel mare del silenzio,
così che dal mondo mi allontani.

Ritrovarmi vorrei appeso al filo del mistero,
intento a scalar per i segreti sentieri  
 e a dimenticar il respiro
 per arrivar lassù 
e non voler scendere più.

 

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